Le femministe, negli anni 70 gridavano i loro slogan e rivendicavano la parità politica, sociale, economica ed anche sessuale delle donne proprio partendo dal corpo delle donne. Ma il mondo spesso è sembrato andare in una direzione differente da quella immaginata. La società attuale ci vuole di nuovo solo mogli e madri , ricacciate nelle nostre case a fare le casalinghe, sacrificando i nostri sogni , i nostri progetti e le nostre ambizioni.
La nostra essenza di donna si esalta solo nella procreazione. Tutto il resto non conta! L’obiezione di coscienza non ci garantisce più il diritto all’interruzione di gravidanza. Ed ora… ci dicono anche fino a quando possiamo avere diritto a fare sesso!!!
Che ne è stato di quello slogan “Il corpo è mio e lo gestisco io!” ?
Il caso, riportato dal giornale The Guardian, è quello di una donna portoghese, Maria Morais,che nel 1995, all’età di 50 anni, si sottopose ad un intervento di Bartolinite, una patologia della vagina conclusasi con delle complicanze come l’incontinenza, la difficoltà a camminare e pregiudicando seriamente la vita sessuale della donna. La Morais , che vinse il giudizio di 1° grado con il riconoscimento di un risarcimento pari a 80mila, nel 2013, nel giudizio di appello, si è vide ridurre la somma ad appena un terzo con la giustificazione dei magistrati di Lisbona che l’intervento era avvenuto «ad una età in cui il sesso non è così importante come negli anni precedenti».
I giudici della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo invece hanno condannato il Portogallo perchè «le considerazioni (della corte Suprema Amministrativa) mostrano i pregiudizi prevalenti nel sistema giudiziario in Portogallo».
In allegato vi proponiamo la lettura dell’articolo della scrittrice italiana Elena Stancanelli. Un caro salute a tutte e buone ferie!
Luglio 2017