Ieri si è svolto l’ennesimo incontro con la commissione Europea sulle prospettive di Veneto Banca e Popolare di Vicenza conclusosi con un nulla di fatto, per responsabilità esclusiva della miopia dei rappresentanti della Commissione europea.
È tempo di dire basta a chi a Bruxelles pensa di risolvere le difficoltà delle due banche facendole pagare alle lavoratrici e ai lavoratori, insieme ai risparmiatori e all’Italia.
I dipendenti delle banche in questi anni hanno già pagato con pesanti sacrifici il prezzo delle difficoltà delle loro aziende e adesso è tempo di avere certezze e sicurezze occupazionali per il futuro .
Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro Padoan di intervenire con tutto il peso e l’autorevolezza del Governo dicendo in modo chiaro e inequivocabile che l’occupazione non può essere ulteriormente penalizzata.
La via da percorrere oggi per rilanciare le due banche consiste non certo nell’impoverimento degli organici, indispensabili al funzionamento delle aziende, ma nell’intervento pubblico di ricapitalizzazione precauzionale da coordinare con una modalità di cessione degli npl diversa da quella penalizzante per il bilancio delle banche e per il territorio che dall’Europa si vuole imporre.
Non si pensi di accettare soluzioni che, per accontentare l’Europa, prefigurino licenziamenti: sarebbe un suicidio per l’intero sistema.
Nei prossimi giorni avvieremo, se necessario, tutte le più opportune iniziative di mobilitazione del personale.
A sostegno della nostra impostazione si deve aprire una fase di mobilitazione che preveda: l’assemblea nazionale unitaria di tutte le Rappresentanze sindacali aziendali, una manifestazione a Bruxelles entro giugno.
I SEGRETARI GENERALI
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL/CREDITO – UILCA – UNISIN
Lando Sileoni – Giulio Romani – Agostino Megale– Pietro Pisani – Piero Peretti – Massimo Masi – Emilio Contrasto