Report dello steering group UEF a Varsavia

Il 16 Maggio si è svolto a Varsavia lo Steering Group (l’equivalente del nostro Direttivo) di UNI Europa Finance.

Per la Fisac hanno partecipato Fabio Alfieri, come componente, ed Anna Maria Romano, in qualità di Contact Person della BCE per conto di UNI Europa.

L’agenda è fitta, i tempi europei. Si comincia puntualmente alle 9,00 con l’approvazione dell’agenda e l’intervento di Alfieri per la richiesta di un ulteriore punto di discussione.

Il primo punto riguarda la modifica dello statuto per rendere sanzionabile il mancato rispetto della norma antidiscriminatoria già presente nello statuto stesso, ma non rispettata da tutte le regioni (inclusa l’area del Mediterraneo, cioè la nostra ). Con regioni si intendono le zone geografiche in cui viene suddivisa l’Europa sindacale.  Prevale il politically correct e le modifiche allo statuto vengono approvate all’unanimità.

Ad Anna Maria il compito di parlare dell’importanza del rafforzamento sindacale nelle Banche Centrali in considerazione dell’impatto potente dell’attività della BCE su tutto il settore e l’economia.

UNI presentazione

Si prosegue con la presentazione della situazione italiana da parte di Mauro Bossola della FABI (qui nel ruolo di Presidente della neonata UMF: UNI Mediterranean Finance, l’unione sindacale, parte di UNI, che aggrega i paesi dell’area mediterranea). L’Italia è un terreno importante nel quale si stanno affrontando crisi con conseguenze non ancora determinabili nell’impatto sul lavoro del settore.

A ciò si lega subito la presentazione da parte di Rafal Tomsiak (C.O.Z.Z.  il sindacato polacco) della situazione nell’Est Europa. Per noi è chiaro ormai da tanto che il superamento del dumping sociale passa dal rafforzamento del movimento sindacale nei paesi dove i diritti sono negati e sminuiti. Proprio la Polonia e l’Ungheria, le più giovani entrate nell’Unione, guardano al’Europa come ad un elemento capace di creare maggiore democrazia. Non c’è bisogno di convincerci sull’importanza della solidarietà come parola riempita di azioni e non solo di buoni intenti.

Il direttivo prosegue con l’analisi dello stato della legislazione europea in termini di finanza: le modifiche alla MIFID II, il banking Pack, la revisione delle autorità di vigilanza e come tutto ciò si lega all’arrivo al galoppo della digitalizzazione nel nostro settore (e non solo). Il livello europeo è fondamentale per contare nel processo a livello nazionale. Come sarà il mondo del lavoro che cambia prima ancora che noi riusciamo a comprenderlo, dipende da quanto noi, in questa fase, siamo in grado di costruire un futuro che includa i nostri valori.

L’organizzazione è grande e si interroga, infine, sulla possibilità di migliorare la comunicazione tra il centro e noi affiliati.

I punti finali sono ancora corposi: a partire dall’esperienza della disdetta della contrattazione in Slovacchia e del restringimento degli spazi sindacali in Estonia: come riusciamo a rendere battaglia solidale e comune ogni singolo tema. Se in un paese si restringono gli spazi democratici questo è (e deve essere sentito come tale da tutti ) una perdita di democrazia per ognuno di noi.

Infine, Fabio Alfieri interviene in merito alla rivisitazione delle regole per la nomina degli esperti nei Comitati  Aziendali Europei, prendendo spunto da quanto accaduto in Axa dove al candidato dei Sindacati italiani è stato preferito un altro sindacalista, in base a  criteri che non sono quelli previsti dalle linee guida del Sindacato europeo. Ha inoltre rilevato che è necessario riconfermare che la nomina deve essere ratificata dallo Steering Group. Il Presidente ha apprezzato la proposta e si è impegnato a lavorare  in tale senso.

Anna Maria Romano

 

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