Come già anticipato nel comunicato unitario di Giovedì 11 u.s., le OO.SS.LL. del gruppoUbi si sono incontrate con il Consigliere Delegato Massiah, il Vice Direttore Generale Sonnino ed il Capo Risorse Umane Napoli. L’incontro era stato convocato a Milano dalla Capogruppo per illustrare le modifiche al Piano industriale 2019-2020 di UBI alla luce dell’acquisizione di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti (https://www.ubibanca.it/contenuti/file/UBI-PIANO%20INDUSTRIALE%2011052017.pdf)
I dati emersi dall’illustrazione estremamente sintetica confermano quanto già avevamo appreso in precedenza attraverso i mezzi di Informazione.
Anche a fronte di specifiche e ben articolate richieste da noi avanzate, atte a rappresentare alla nuova proprietà le preoccupazioni dei lavoratori sia di Direzione che di Rete, la controparte non ha fornito nessun ulteriore chiarimento.
Le OO.SS.LL. prendono atto di un atteggiamento aziendale che smentisce quanto affermato nel corso delle trattative conclusesi appena qualche settimana fa con l’accordo del 7 aprile scorso.
Stigmatizzano, peraltro, con forza il comportamento di UBI che, evidentemente in possesso di precise linee guida e interventi già definiti, continua a mantenere un atteggiamento reticente e a trincerarsi dietro affermazioni generiche che lasciano i lavoratori in uno stato di evidente sconcerto e preoccupazione.
I dati che sono stati forniti, possono essere così ricapitolati:
· 1.569 risorse in meno o -32% rispetto al 2016 nel perimetro Bridge Banks;
· 140 filiali in meno previste nel perimetro Bridge Banks in arco Piano;
· ri-prezzamento della raccolta a breve termine, che rappresenta circa il 90% della raccolta totale delle Bridge Banks.
Come OO.SS.LL. continueremo ad incalzare sia la capogruppo che il nuovo A.D.della Banca al fine di conoscere i dettagli della parte del piano a Noi dedicata. Riteniamo in tal senso indispensabile, sin dal primo incontro di verifica del recente accordo,acquisire tutti gli elementi utili a comprendere le ricadute sui Lavoratori di quanto UBI intende fare.
In assenza di risposte convincenti rappresentiamo sin d’ora alla Azienda la nostra volontà di sospendere qualsivoglia incontro che non abbia questa finalità, nella consapevolezza che in questo caso l’unica via da percorrere per i Lavoratori sarà la mobilitazione.
Intendiamo, tra l’altro, denunciare come l’atteggiamento aziendale non contribuisca a mantenere quel clima di fattiva collaborazione che i colleghi, in tutti questi durissimi mesi, hanno sempre garantito.
Non si comprende, infatti, come,se da un lato si sollecita un impegno straordinario sulla tenuta commerciale e sul percorso di integrazione organizzativa, informatica e contabile, dall’altro sicontinua a mortificare i lavoratori rispetto alle legittime richieste di trasparenza sul loro futuro.
E’intenzione di queste OO.SS.LL.riprendere quanto prima il percorso assembleare iniziato nelle settimane scorse con tutti i lavoratori. Alla luce, però, degli ultimi accadimenti, il confronto sarà concentrato non tanto sull’accordo recentemente sottoscritto,ma sugli obiettivi e le relative azioni da intraprendere per tutelare i dipendenti, l’economia dei territori e la presenza capillare della banca negli stessi, elemento necessario per dare servizio e credito alle Famiglie e alle Piccole e Medie Imprese.
Il Piano industriale di Ubi se attuato come proposto, impatterebbe in modo devastante e definitivo sulla occupazione (perdita di migliaia di posti di lavoro), sull’indotto, sui consumi e conseguentemente su tutta l’economia dei nostri territori.
Il Sindacato Aziendale auspicache le forze politiche, sociali e le associazioni di categoria siano al nostro fianco in questa battaglia, che solo una miope visione può considerare irrilevante rispetto al futuro e alle prospettive economiche e produttive della regioneMarche e dei territori tutti.
Jesi, lì 16 Maggio 2017
Le OO.SS.LL. di NBM e Carilo
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