Il parere, che in data 9 maggio le Commissioni Finanza e Giustizia del Senato hanno approvato, è meno ampio ma sicuramente più vincolante rispetto a quello licenziato la settimana scorsa dalla Camera e riguarda lo Schema di Decreto di recepimento della IV Direttiva Europea Antiriciclaggio.
Le condizioni poste al Governo sono complessivamente trenta, a cui si sommano quattro osservazioni, ed ad esse il Governo dovrà attenersi nell’elaborazione del Decreto stesso.
Tra le ultime richieste, si fa notare per importanza quella di permettere all’Uif di firmare protocolli d’intesa con le Procure della Repubblica per comunicare direttamente le analisi sui reati di terrorismo e dei reati presupposto nell’antiriciclaggio.
Ricordiamo che proprio il 9 maggio la Banca d’Italia ha diffuso un comunicato in cui si afferma la stipula di un protocollo d’intesa tra la Procura di Roma e l’Ufficio d’Informazione Finanziaria volto a fronteggiare le sempre più sofisticate minacce criminali, rafforzando le sinergie volte ad intercettare le disponibilità economiche che le agevolano.
Rispetto al parere delle Commissioni del Senato, si nota il ritorno all’Archivio unico informatico (che era stato tolto nel nuovo testo per essere sostituito dagli Archivi autonomi) questo perché- come è stato detto in sede di esame- l’Archivio unico resta per coloro che se ne servivano già, mentre per i nuovi Operatori che faranno segnalazioni ci saranno Archivi propri essendo significativo il costo d’accesso all’Archivio unico. Ha un suo importante significato anche la richiesta di reintroduzione dell’obbligo per la Pubblica amministrazione di procedere alle segnalazioni di operazioni sospette che prima non era previsto.
Anche il Senato (come già prima la Camera) punta ad eliminare una disposizione molto criticata dalle Categorie in sede di audizione, ossia il considerare tardiva una segnalazione giunta dopo trenta giorni dall’effettuazione dell’operazione. Viene anche notevolmente ridotto il costo previsto per l’accesso al Registro presente nelle Camere di Commercio.
Per quanto riguarda gli obblighi di Adeguata verifica per le prestazioni con moneta elettronica sotto i 15mila euro si profila la sua estensione anche a Poste Italiane. In vista, invece, l’esclusione per categorie come i Tabaccai ed operatori per ricariche e pagamenti sulle ricariche di carte di credito prepagate.
Anche il Senato chiede un’applicazione delle penalità amministrative nei casi di violazione gravi o ripetute sia sull’Adeguata verifica della Clientela sia per la mancata conservazione dei dati e dei documenti.
Per ultimo, si chiede al Mef ed alle Autorità vigilanti per Settore di definire i criteri in grado di stabilire quando le violazioni sono gravi o ripetute o sistematiche. Da notare, che per il Senato, la fase transitoria per il passaggio al nuovo regime dovrà durare al massimo fino al 31 marzo 2018.