Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Intesa Sanpaolo rivendicano come propri i risultati positivi che il Gruppo ha conseguito nel primo trimestre 2017.
Il brillante andamento aziendale è scaturito innanzitutto dal lavoro, dalla professionalità e dallo spirito di abnegazione che i colleghi hanno profuso quotidianamente nello svolgere il proprio ruolo.
Tuttavia il clima lavorativo è in progressivo deterioramento per le criticità più volte denunciate e mai risolte che si traducono nella esponenziale crescita dello stress da lavoro correlato, causata innanzitutto dalle persistenti pressioni commerciali alla ricerca spasmodica della produttività attraverso l’applicazione distorsiva del “Metodo”,
diventato il fine e non lo strumento per raggiungere risultati.
La condizione di lavoro è particolarmente insostenibile nel Banco di Napoli ove l’inadeguatezza endemica degli organici è la causa scatenante di pressioni ed ansie che avvelenano sempre di più il clima lavorativo.
Siamo costretti a chiedere ancora una volta che si provveda in tempi rapidi a potenziare l’organico della rete meridionale al fine di superare definitivamente non solo le emergenze che quotidianamente i lavoratori devono affrontare, ma anche la pratica inqualificabile, ancora troppo diffusa, dello straordinario non pagato.
Nel leggere l’intervista rilasciata al “Il Sole 24 ORE” del 6 maggio, ci saremmo aspettati che il CEO confermasse come priorità strategica anche il miglioramento delle condizioni di lavoro, le assunzioni con particolare attenzione al Mezzogiorno, nonché il riconoscimento della professionalità dei colleghi e non solamente, invece, la remunerazione in maniera consistente degli azionisti.
Napoli, 9 maggio 2017
LA SEGRETERIA NAZIONALE DI COORDINAMENTO
FISAC/CGIL
BANCO DI NAPOLI
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