Il 18 luglio scorso sono terminati i lavori della sede tecnica mista Banca-Sindacati per la scrittura di un testo aggiornato del Regolamento del Personale, in conformità agli accordi negoziali sottoscritti il 25 ottobre 2010. Il punto di partenza è stato l’accordo negoziale del 1996 e su di esso si è proceduto all’innesto delle nuove disposizioni e alla soppressione di quelle non più vigenti. Nonostante il carattere particolare delle misure di sostegno al riassetto organizzativo della rete territoriale, si è deciso di inserire l’intera disciplina in un corpo unitario a sé stante. Ai lavori della sede tecnica sono seguiti due incontri di natura negoziale per effettuare la completa e definitiva ricognizione del testo e decidere su formulazioni alternative, ancorché equivalenti, di alcuni passaggi. Ieri mattina, le OO.SS. scriventi hanno proceduto alla sottoscrizione della prima parte del Regolamento che sarà sottoposta a delibera del Consiglio Superiore nella riunione del 30 gennaio prossimo. Finalmente sarà possibile avere a disposizione un testo regolamentare di riferimento puntuale e aggiornato, che non crei equivoci sulla portata applicativa delle norme, capace di superare una situazione per molti aspetti difficile da giustificare. Per il personale delle carriere diverse da quella direttiva rimane invece in vigore il coacervo di testi degli accordi negoziali stratificatisi negli anni, come tale difficile da consultare, in quanto le OO.SS. maggiormente rappresentative per la carriera operativa, Se.Ge.Si. e operaia hanno rifiutato di sottoscrivere il nuovo testo, continuando nell’atteggiamento ostruzionistico che ha condotto FALBI e SIBC addirittura a non partecipare ai lavori del tavolo tecnico. Varare un testo unico delle norme relative al Regolamento del Personale ci pare un atto dovuto in termini di certezza e trasparenza delle regole. Il tirarsi indietro anche quando si tratta di trascrivere in un unico compendio le norme che contengono accordi sindacali già sottoscritti è invece un altro poco edificante esempio, l’ennesimo, del sindacalismo del “non fare”. Le OO.SS. scriventi hanno espresso la grande preoccupazione per la fase di stallo negoziale in cui si rischia di non poter procedere con le riforme di cui c’è assoluto bisogno: orario di lavoro e carriere.
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