ICBPI: approvata l’ipotesi di accordo, un risultato importante

Il rapporto con la nuova Proprietà del Gruppo ICBPI, rappresentata a grande maggioranza da Fondi di Private Equity, si è sviluppato decisamente in salita durante tutto lo scorso anno ed è stato caratterizzato dalla crescente preoccupazione dei lavoratori per l’assenza di informazioni sul progetto industriale e da un rapporto difficile con il management, probabilmente poco avvezzo a normative, rapporti istituzionali e relazioni industriali diverse dal modello angloamericano.

L’anno è stato quindi caratterizzato sul piano sindacale da un’intensa attività delle OO. SS. Sono state indette assemblee, manifestazioni e stati di agitazione che hanno trovato il loro culmine con la proclamazione di uno sciopero generale di tutte le società del Gruppo, fortemente partecipato da tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Tale situazione ha poi trovato il suo sbocco nell’apertura di una procedura ex artt. 20 e 21 CCNL Credito per la definizione di 343 esuberi su un totale di 1750 addetti.

L’azione di mobilitazione dei lavoratori protratta nel tempo ha creato una relazione di rappresentatività vera fra lavoratrici/ori e OO. SS. e un giusto rapporto con le Controparti, e ha permesso, dopo una trattativa non semplice, di giungere ad un’ipotesi di Accordo valutata dalle OO. SS. sottoscrivibile nell’interesse collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo.

Il 13 aprile u.s. le lavoratrici e i lavoratori di tutte le Aziende del Gruppo ICBPI hanno approvato l’ipotesi di Accordo intervenuto a chiusura della procedura aperta per la definizione dei 343 esuberi. Alle assemblee tenute in contemporanea in tutte le unità produttive hanno partecipato quasi 900 lavoratori.

L’accordo prevede, oltre ai classici strumenti del ricorso al pensionamento volontario e al Fondo di Solidarietà volontario (fino a 7 anni) con incentivi fino ad un massimo di 10/12 RAL, esodi incentivati, riqualificazione dei lavoratori nelle/i possibili nuove/i mansioni/ruoli, l’INSOURCING come ulteriore strumento di superamento delle tensioni occupazionali.

Importante risultato raggiunto, inoltre, è stato quello di aver sancito l’impegno del Gruppo a non attivare, per tutti coloro che resteranno nel perimetro del Gruppo ICBPI/CARTASI/HELPLINE, iniziative, a seguito di nuove riorganizzazioni che possano provocare una qualunque ricaduta, se non con il carattere della VOLONTARIETA’.

Con questa misura si è quindi esclusa per chi resta ogni forma coattiva di mobilità territoriale e di demansionamento, l’odioso ricorso ai contratti di solidarietà, al part time obbligatorio e ad ogni forma di riduzione del costo del lavoro, che fa pagare a chi resta l’incentivo di chi esce.

COORDINAMENTO FISAC CGIL GRUPPO ICBPI

Vai al testo dell’accordo

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