Ufficio Sostenibilità e RSI: I grandi temi di ambiente e sostenibilità

Milano, 3 aprile 2017 – Le Agende (e gli impegni) internazionali sull’ambiente ed i cambiamenti climatici, le emergenze, i temi dell’inquinamento industriale e veicolare, i dati epidemiologici, le novità dei Piani di prevenzione e delle Leggi sui reati ambientali, il sistema pubblico (Asl-Arpa), il ruolo delle Imprese, delle Organizzazioni Sindacali (Cgil in primis), di quelle ambientaliste e delle Associazioni CIIP (Consulta Inter-associativa Italiana per la Prevenzione) sono state al centro di questo importante Seminario che ha visto il Dipartimento Nazionale Sostenibilità e Rsi della Fisac Nazionale (presente con il proprio Coordinatore) attento osservatore con lo scopo di allargare e diffondere la conoscenza di questi importanti temi a tutta la nostra Organizzazione e più un generale a tutti coloro interessati alla Sostenibilità.

Il Seminario si è aperto (dopo i saluti di Giancarlo Bianchi Presidente Ciip) con la relazione di Marco Frey Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sul Nuovo quadro strategico della Sostenibilità ambientale. Agenda 2030 e l’Economia Circolare, iniziata con un panorama generale dopo la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, dove nacque Agenda 21, e la Conferenza di Parigi. Nella relazione si è evinto come la Sostenibilità sia composta da tre dimensioni: Sostenibilità sociale, umana (come stanno le Persone) ed ambientale (Impronta ecologica). Vent’anni fa vi erano 4 ettari di risorse per persone oggi solo due. Il mondo oggi è più insostenibile. Una parte del mondo consuma più risorse di quante ne abbia un’altra parte (Paesi Africani). Cresce la popolazione, aumentano i consumi e in più si rendono meno fertili i suoli. Come produrre uno sviluppo sostenibile? Una risposta potrebbe venire da un nuovo modello economico ( per es. la Green Economy, economia cioè capace di produrre un benessere più equamente distribuito e di migliorare nel contempo la qualità dell’Ambiente salvaguardandone il Capitale Naturale. Per realizzare tutto questo 0ccorre il 2% del Pil mondiale, pari a circa 1.300 mld di dollari). Un’altra risposta è lo disaccoppiare la crescita dall’uso delle risorse ( cioè realizzare la crescita senza incrementare le risorse). L’Agenda 2030 (Rio 2012) e gli SDG (Obbiettivi per uno Sviluppo Sostenibile) dichiarano quali sono i nuovi obbiettivi all’ordine del giorno che devono essere SOCIALI, ECONOMICI ed AMBIENTALI. Occorre, quindi, utilizzare le LOGICHE DELLA NATURA NEL CICLO PRODUTTIVO. Un esempio lo si trova nella CHIMICA ITALIANA, un tempo quasi scomparsa ed ora RIVITALIZZATA DALL’USO DI MATERIALE NATURALE, la cosiddetta CHIMICA VERDE).

Sono poi seguite le Relazioni degli ospiti.

Dr. Ennio Cadum, esperto di Epidemiologia (Scienza che studia lo sviluppo delle malattie). La sua relazione si è incentrata sulla Salute ambientale come “ Conseguenze sulla salute dall’interazione tra la popolazione ed il complesse delle attività umane” (Epidemiologia ambientale). Il campo dell’Ambiente e Salute è molto vasto e comprende varie discipline ed attività (tossicologia, chimica, fisica, medicina, statistica…), in quanto gli ambienti di vita possono essere fattori di nocività per l’uomo. In Italia il primo problema ambientale per la salute della popolazione è la qualità dell’aria (al quarto posto per fattore di rischio dopo obesità, fumo e sedentarietà e subito prima dello stress). Nel corso dell’anno si terrà la Sesta Conferenza Europea sulla Salute Ambientale.

Mauro Magnoni (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale-Regione Piemonte) ha parlato del Sistema di Protezione Ambientale in Italia. Tappa fondamentale è stata la Legge Istitutiva del Servizio Nazionale Protezione Ambientale n.132 del 16 maggio 201. Dopo l’incidente nucleare in Giappone il Sistema si è subito attivato per monitorare la presenza di Iodio 131 nel nostro Paese (la presenza di Iodio 131 rileva il tasso di radioattività nell’atmosfera). Uno dei problemi che si presentano in Italia è il poco dialogo tra le Aziende Sanitarie e le Arpa (istituite in Italia dopo il referendum del 1993 che tolse le competenze ambientali alle Asl). Uno dei controlli che le Arpe eseguono è quello sui livelli di Random (gas nobile presente naturalmente nel terreno e causa del 5-6% dei casi di tumori all’anno, cioè 1500-1600)) negli ambienti di lavoro o di casa. La relazione si conclude con l’auspicio di una maggior collaborazione tra Aziende Sanitarie ed il sistema regionale delle Arpa.

Carlo Sala dell’ Associazione Italiana degli Igienisti Industriali ha svolto una relazione incentrata sulla tematica dell’Ambiente e lo Sviluppo ed ha posto anche lui il tema della Sostenibilità ambientale attraverso uno sviluppo sostenibile delle attività umane. Il suo messaggio è che l’ambiente va gestito come una risorsa per la salute umana ed il benessere esprimendo la certezza del legame netto tra l’ambiente e la salute attraverso anche l’utilizzo della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Pietro Imbrogno (Agenzia Tutela della Salute (ex Asl nella Regione Lombardia) – Bergamo) ha tenuto una comunicazione sul ruolo delle Asl per la tutela della salute (la Valutazione dell’impatto dell’ambiente sullo stato di salute è il principale compito delle Asl/Ats e la gestione dei Dipartimenti d’Igiene e Protezione della Salute).La prima notizia data è che l’Ufficio Europeo Oms per gli Investimenti a tutela della Salute Ambientale è da poco tempo allocato a Venezia, a dimostrazione dell’impegno del nostro Paese in materia. L’attività si sviluppa principalmente sugli studi su inquinamento e salute in Lombardia (Studi su Pbc, sugli impatti degli aeroporti, Progetto V.I.S., valutazione sui rischi idrogeologici e sugli effetti del clima nell’uomo ecc.). La relazione si è poi sviluppata con una analisi dei Piani Regionali per la Prevenzione (per le regioni di Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Calabria, in particolare), sulla presenza del Random e dell’eco-compatibilità in edilizia.

Luigi di Marco Presidente Vicario di AIAS Professional Comunity Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’impresa ha parlato di Ambiente, Sostenibilità ed Impresa, sottolineando che occorre trovare un punto comune tra Ambiente ed Imprese con un allineamento tra Ambiente ed Economia (è l’Ambiente che fornisce le risorse all’Economia). Nella sua relazione fa notare come nell’Articolo 41 della Costituzione Italiana alle parole utilità sociale si può anche leggere utilità ambientale. In Italia è presente una Strategia Nazionale per la Biodiversità (a cura del Ministero per l’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare) che nasce dall’Agenda di Rio e che parla della tutela delle Biodiversità, contro i cambiamenti climatici e la lotta alla deforestazione. Il concetto di Sostenibilità affermato è quello della Norma di Certificazione Iso 15392/2008. Nell’Agenda 20+20 di Rio 2012 sono comprese le definizioni di Green Economy e di Circular Economy.

Norberto Canciani Segretario Nazionale Associazione Ambiente e Lavoro afferma che oggi giorno le povertà sono in costante aumento e secondo l’Onu sono già 163mln le persone costrette ad emigrare a causa di guerre, catastrofi naturali e grandi progetti industriali. Uno dei motivi principali è sicuramente dato dall’emergenza climatica (aumento ancora di utilizo delle energie fossili). Nel nostro Paese i danni idrogeologici non derivano tanto dagli eventi naturali ma dal modo sbagliato con cui si è costruito (cattiva pianificazione ed uso del territorio, abusivismo, urbanizzazione irrazionale e disboscamento dei versanti). La pianificazione della Prevenzione negli ambienti di lavoro non può prescindere dalla valutazioni ambientali.

Ha chiuso il Seminario Massimo Balzarini Responsabile politiche salute e sicurezza sul lavoro e politiche ambientali Cgil Lombardia che nell’intervento (probabilmente più significativo del Seminario) ha ricordato il ruolo del Sindacato in tema di salute e sicurezza fin dal 1910 con la costituzione, presso la Camera del Lavoro di Milano, della Clinica del Lavoro da cui nacque in seguito tutta la Medicina del Lavoro. Nel 1949, poi, il Contratto dei Chimici introdusse, per la prima volta, la valutazione dei rischi professionali per i Lavoratori. Al giorno d’oggi, in alcuni Contratti di Lavoro, è presente addirittura la figura del RLSA (Rappresentante dei Lavoratori per l’ambiente). Nel 1976 con il caso Seveso avviene la svolta con l’emanazione della Direttiva Seveso (l’Italia ha il primato per quanto riguarda la cultura della Medicina del Lavoro). La relazione è poi proseguita con esempi di alcune eccellenze italiane in campo di tutela ambientale (dalla concia delle pelli cromo-free al cemento mangia smog od alcune bonifiche nel mantovano, che hanno portato sviluppo, occupazione e risanamento ambientale) ma in generale viene affermato che i prodotti italiani sono a basso valore aggiunto, bassa innovazione tecnologica e basso valore ambientale. Bisogna avere uno sguardo di prospettiva a favore dello sviluppo sostenibile a partire da un esame sulle nuove nano-tecnologie e l’Industria 4.0.

In ultima analisi, un Seminario utile per fare il punto su cosa si intende oggi come “nuovo modello di sviluppo sostenibile” e per il quale il nostro Dipartimento è impegnato a dare il proprio contributo.

Photo by marco monetti

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