Veneto Banca: senza capitale umano non c’è futuro

Sulla stampa nazionale e locale continuano ad apparire diversi articoli sulle banche venete che, oltre a evidenziare la “grave situazione” in cui versano, parlano di “tagli ai costi, esuberi, enormi sacrifici”, con un richiamo finale al senso di responsabilità dei sindacati.

Lo stato di difficoltà in cui versano le due banche è sotto gli occhi di tutti, così come è palese l’incertezza legata alle decisioni dei regolatori europei che stanno esaminando il Piano Industriale, combinato con il Progetto di Fusione, per decidere in merito alla ricapitalizzazione precauzionale con la quale si concretizzerà il salvataggio delle due banche.

Sul Progetto di fusione restiamo fortemente critici: per quanto ci sforziamo di trovare aspetti positivi, non troviamo alcuna giustificazione logica e industriale che avalli questo progetto che, si sostiene, sarebbe necessario come unica via per il salvataggio delle due banche. Per quanto a nostra conoscenza, il salvataggio si concretizzerà con l’erogazione della ricapitalizzazione precauzionale! Da quel momento si imporrà un lavoro poderoso di efficientamento, di innovazione, di equità, di rifondazione del modello di banca che si potrebbe attuare, a nostro giudizio, anche a prescindere dalla fusione.

Non possiamo che constatare che, ancora una volta, per sostenere i parametri vitali, l’unica terapia individuata dai “medici” che hanno in cura questi malconci pazienti, sia somministrare un salasso in forti dosi alle lavoratrici e ai lavoratori.

Quelle lavoratrici e quei lavoratori che, in Veneto Banca e Bancapulia, hanno già dato molto: 50.000 giornate di solidarietà difensiva tra il 2013 e il 2015 e, è bene ricordarlo anche alla stampa, ulteriori 103.000 giornate di solidarietà non retribuite previste in un accordo che abbiamo sottoscritto “responsabilmente” un anno fa per gestire 730 esuberi dichiarati dall’azienda.

Lo diciamo con chiarezza: i sacrifici devono essere uguali per tutti perché non siamo disponibili a pagare due volte e, soprattutto, non accetteremo interventi che prevedano una riduzione dei livelli occupazionali. Non saremo disponibili ad accettare ancora sacrifici esclusivamente sulla pelle dei lavoratori, che non siano richiesti prioritariamente su base volontaria ed equamente e progressivamente distribuiti su tutti gli attori in gioco. Nessun atto di fiducia a perdere potrà essere più compiuto!

I sindacati del Gruppo Veneto Banca hanno sempre dimostrato grande senso di responsabilità e, pur apprezzando le dichiarazioni degli A.D. di non voler fare “macelleria sociale”, anche sull’argomento “costi” e “sacrifici” ribadiamo, proprio perché fortemente “responsabili”, che questi sacrifici dovranno essere tenuti in considerazione. I sacrifici non potranno ricadere prevalentemente e in misura massiccia sulle lavoratrici e sui lavoratori del Gruppo Veneto Banca e, al contrario di quanto si legge sulla stampa, i tagli non potranno prevedere ancora solidarietà e esuberi in grande quantità.

Non sono le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo Veneto Banca responsabili della grave situazione in cui versa la banca, al contrario, si sono sempre rimboccati le maniche per il “bene della banca” e hanno sempre profuso sforzi enormi con risultati inaspettati, ultimo esempio di tanti l’esito dell’OPT!

Qualunque sia il nuovo modello di banca previsto dal nuovo Piano industriale combinato alla fusione, in esame a Bruxelles, prima di parlare di “esuberi” ed “enormi sacrifici sui lavoratori”, si dovrà avviare un poderoso intervento su tutte le inefficienze organizzative e di gestione, sugli sprechi, sulle consulenze milionarie che, è evidente, nessun risultato positivo tangibile hanno portato in questi anni.

Le banche sono fatte da persone e senza il CAPITALE UMANO non ci sarà alcun futuro. I sacrifici già fatti, insieme a quelli eventuali futuri, dovranno essere finalizzati ad avere un ritorno per i colleghi che non sia solo lo stucchevole taglio del costo del lavoro ma che consenta la ripartenza delle nuova banca.

Montebelluna, 18 aprile 2017

RR.SS.AA e COORDINAMENTI AZIENDALI e GRUPPO VENETO BANCA FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN

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Photo by geralt (Pixabay)

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