Ieri pomeriggio la CGIL insieme alla categorie che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici dell’indotto Banca Marche ha tenuto un assemblea presso la sede di Jesi per affrontare anche quelle che saranno le ricadute occupazionali del piano di acquisizione da parte di UBI di Nuova Banca delle Marche.
Infatti oltre al problema che interesserà in primis i lavoratori e le lavoratrici del settore bancario occorre tenere in considerazione anche quello che sarà lo scenario futuro per le maestranze delle aziende che lavorano in appalto all’interno della gruppo bancario.
Riteniamo fondamentale in questa fase, prima che venga reso pubblico il piano di acquisizione di UBI, rappresentare anche le preoccupazioni dei lavoratori dell’indotto.
E’ importante secondo noi sensibilizzare l’opinione pubblica e anche le istituzioni a partire da quelle locali per arrivare fino a quelle regionali.
Ovviamente sarà una vertenza lunga e complicata che però non deve trovarci impreparati. Pertanto in questa fase dobbiamo farci portatori delle istanze anche di quei lavoratori che forse più di altri potrebbero pagare l’acquisizione.
E’ nostra intenzione anche aprire un tavolo di discussione congiunto anche con le aziende appaltatrici per verificare le possibili soluzioni finalizzate a ridurre i rischi della perdita di altri posti di lavoro.
Jesi, 14/02/2017
p. la CGIL di Jesi