Dopo la pausa natalizia sono ripresi i lavori sindacali. Anno nuovo, azienda nuova e ieri si è tenuto il primo incontro post fusione. All’ordine del giorno:
Chiarimenti sul Fondo di Solidarietà. Innanzi tutto il bacino di utenza: l’accesso è riservato ai colleghi che maturano i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2022. Per quanto riguarda il trattamento economico, l’85% stabilito dall’accordo del 23 dicembre scorso, ossia l’eventuale integrazione a carico della banca nel caso che l’assegno erogato dal fondo sia inferiore all’85% della retribuzione netta dell’ultimo mese di servizio ragguagliata ad anno con esclusione di quelle non ricorrenti e variabili. Dopo tutta una serie di approfondimenti – anche con ABI – sono state identificate le voci da escludere dal conteggio: Premio Aziendale, Sistema Incentivante, Una Tantum annuali, Patti di non concorrenza, indennità e rimborsi spese. Nel caso l’assegno erogato dal Fondo sia invece maggiore di tale 85% (come sarà nella stragrande maggioranza dei casi), meglio per tutti: l’azienda non si accolla oneri aggiuntivi e il collega percepisce un importo più elevato. Per quanto riguarda invece la compilazione della domanda di adesione, in caso di errori nella compilazione rimane a far fede l’Ecocert (in restituzione in questi giorni ai colleghi ex BPM), fermo restando l’impegno aziendale a comunicare agli interessati entro il 31 marzo prossimo l’esito della domanda con l’indicazione della finestra di uscita in caso di accettazione. Il 31 marzo rimane anche la data termine per la risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro per i colleghi aderenti al fondo ex BPM ai sensi dell’accordo del 23 settembre 2016.
E’ da oggi disponibile nei due portali aziendali una comunicazione esplicativa, comprensiva di una tabella con alcuni esempi di 85% netto.
Giornate di sospensione lavorativa volontaria. 200.000 giornate nel triennio 2017-2019, fruizione a giornate intere, 40% di retribuzione e di contribuzione (eventualmente elevabile al 60% di retribuzione con contribuzione piena in caso di disponibilità da parte del Fondo di Solidarietà di settore) e totale volontarietà: questi sono i contenuti dell’accordo sottoscritto il 23 dicembre scorso. L’azienda ieri ha presentato una sua posizione per la messa a terra di tale impianto, alle OO.SS. la parola nel prossimo incontro.
Banca delle Ore. Rimane in vigore quanto esistente nei due ex Gruppi: previsioni come da CCNL nel mondo ex BPM e recupero entro il primo trimestre dell’anno successivo per quanto maturato nei mesi di novembre e dicembre per gli ex Banco Popolare.
Le OO.SS hanno anche messo sul tavolo due argomenti caldi: le domande di Part Time per il 2017 giacenti in attesa di accoglimento e il VAP, di cui bisogna iniziare a trattare.
Un passaggio anche sulla chiusura delle filiali, prevista dal piano industriale. A dispetto di tutte le voci circolanti, l’azienda ha ufficialmente dichiarato che al momento nessun progetto ufficiale di chiusura è in atto e che nessuna chiusura è stata oggetto di delibera da parte del CDA, assicurando che le informazioni ufficiali verranno rese immediatamente disponibili. Al momento circolano pertanto solo voci da caffè.
La prossima convocazione è prevista nella seconda parte della settimana ventura e come di consueto vi terremo informati.