Sostenibilità e RSI: CSR Forum Abi 1-2 dicembre 2016

e837b50928f0023ecd0b470de7444e90fe76e6dd1db3104093f5c0_640_IdeaSi è tenuto a Roma nei giorni 1-2 dicembre ’16 l’annuale Forum dell’Associazione Bancaria Italiana dedicata alla Corporate Social Responsibility. Come nelle edizioni precedenti, il Forum si propone di fare il punto sullo stato della Responsabilità Sociale d’Impresa in Italia e nel settore del Credito , abbracciando, in un’ottica più ampia, tutto il tema della Sostenibilità. Infatti il titolo del Forum era “Sustainability Is Good For Business”. La Fisac-Cgil era presente ai lavori dei due giorni con il Coordinatore del proprio Ufficio Nazionale Sostenibilità e Rsi. Riportiamo di seguito una breve sintesi commentata dei due giorni.

Il Forum si è aperto con una tavola rotonda dal titolo “Ripartendo dalla Corporate Social Responsibility” che, presieduta dal Dr. Durante di Abi ha messo in evidenza la necessità di ripartire proprio dalla Csr per un rilancio del settore del Credito, opinione che ovviamente condividiamo ma che deve vedere un’azione sinergica con il Sindacato come premessa per il conseguimento degli obbiettivi fissati. Alcuni spunti sono emersi quando si è parlato delle nuove forme di tecnologia, che non deve essere intesa come sostituta delle risorse umane ma messa al servizio del processo organizzativo. Non può comunque bastare, per un rilancio del Settore attraverso la Csr, avere un Ufficio dedicato ma tutta l’Organizzazione aziendale deve essere permeata dalla Csr.
La Prima Sessione è stata dedicata all’Inclusione Sociale, dall’Europa all’Italia. Ne hanno parlato esponenti del Governo (Ministero dell’Interno), della Banca d’Italia, di Poste Italiane e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il filo del ragionamento è che la chiave di una vera inclusione finanziaria è la partecipazione finanziaria. Elemento fondamentale è che alla persona non bisogna offrire un prodotto ma un servizio, considerando che l’inclusione finanziaria non riguarda solo i migranti ma anche molte famiglie italiane. E’ emerso che il nostro Paese è l’unico in Europa che studia un apposito indice sull’inclusione finanziaria tramite l’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti. Di fatto il problema in Italia non è quello delle infrastrutture, come nei Paesi in via di sviluppo, ma che esiste un problema culturale su cui anche il Sindacato dovrebbe agire. Servirebbe anche un’inclusione “digitale” che non sostituisca la “persona” ma l’aiuti a lavorare meglio.
La seconda Sessione ha visto la presentazione della ricerca “Sustainability is good for Business” ed ha visto la partecipazione di esponenti di Organizzazioni come Trivioquadrivio, LSWR Group, Net Engineering International e dell’Università degli Studi di Milano. Lo scopo della ricerca era quello di dimostrare che la Sostenibilità è conveniente anche da un punto di vista economico e di business. E’ chiaro che per noi la Sostenibilità è ed ha un valore assoluto a prescindere da quanto possa essere “anche conveniente”. Le tematiche della Sostenibilità ambientale, sociale, finanziaria sono temi su cui la Fisac-Cgil si impegna da anni e che hanno bisogno di un’attività di sostegno sempre più incisiva. In termini di Sostenibilità nel campo delle grandi opere è stato messo in rilievo l’importanza di concetti come Utilità (dell’opera), Stabilità (nel tempo), e Bellezza (contesto paesaggistico in cui si inserisce). In ottica di Csr è importante la condivisione in una ottica anche di Generazioni future. La Sostenibilità deve essere scomposta in tre sottotitoli: sociali, economici ed ambientali (come già sottolineato).
La terza Sessione ha trattato della “Sostenibilità che comunica il Brand”. Dato l’argomento trattato gli attori principali di questa tavola rotonda sono state le Imprese (San Pellegrino e Sofidel) con la Presidentessa di Koinètica a tenere il filo del ragionamento. Lo scopo della discussione è stato di capire la relazione tra Csr ed i Social Media. Dopo un’illustrazione da parte dei rappresentanti delle Aziende, Koinètica illustra come ora sia necessario stabilire “un impegno” nei confronti degli Stakeholders. In particolare il consumatore è diventato un “consum-autore” che non acquista più solo un prodotto, ma è orientato anche a definire tutta l’Azienda sottostante ad un prodotto. Di conseguenza la Csr non è più solo un Progetto ma diventa un percorso che deve portare innovazione, valore e fiducia nei confronti dell’Azienda stessa.
La Tavola Rotonda conclusiva ha, poi, trattato di un argomento molto interessante sia dal punto di vista tecnico che quello di prospettiva. L’argomento infatti era “Il Bilancio Integrato. L’Evoluzione della Rendicontazione di Sostenibilità”, tema dunque di forte impatto all’interno della Csr in quanto stabilisce un rapporto diretto tra il Bilancio Civilistico ed il Bilancio Sociale o di Sostenibilità che, in prospettiva, dovrebbero fondersi in un unico Bilancio Integrato. Questa evoluzione del quadro della Rendicontazione ha avuto il contributo nella discussione del Ministero dello Sviluppo Economico, della Società di Revisione Deloitte, del Global Compact Network Italia e del GRI-Global Reporting Initiative. La Tavola Rotonda ha analizzato, innanzitutto, la nuova Direttiva Europea 2014/95 sulla Rendicontazione non Finanziaria e come il Governo italiano intenda recepirla. Il Rappresentante del Mise ha spiegato che il Governo, nel Decreto attuativo dopo la consultazione pubblica (a cui ha partecipato anche il nostro Ufficio Nazionale) ha cercato un punto di equilibrio tra l’esigenza di rendere più completa possibile la Rendicontazione non Finanziaria ed il non gravare di costi eccessivi le Aziende destinatarie di questa Direttiva. L’Ufficio Responsabilità Sociale di Impresa di Abi ha evidenziato come, oramai, la rendicontazione integrata riguardi quasi il 51% del Settore Bancario italiano. Il Responsabile del GRI ha sottolineato la necessità, per le Aziende, di assumere l’analisi della Matrice di Materialità come focus sulle aspettative-bisogni degli Stakeholders esterni. Il Global Compact, i cui criteri di rendicontazione G4 sono ormai diventati standard, sottolinea che l’adozione di questi criteri ha anche un effetto di “impulso” permettendo alle Aziende di ampliare le proprie conoscenze con l’estero. Molto condivisibile per noi l’intervento del Segretario Generale di Abi Lab che ha evidenziato come, per es., parlando di rendicontazione ciò che conta è “l’azione”. Per esempio (cita) è importante come il tema dell’Ambiente sia agito nelle Aziende di Credito: 40mila uffici illuminati con energia proveniente da fonti rinnovabili, “finanza green” per “green economy” e mobilità sostenibile sono gli argomenti più attuali. In conclusione il rappresentante della Società Deloitte ha rimarcato il fatto (più volte segnalato anche da noi) che la soglia dei 500 dipendenti per l’obbligo di rendicontazione, per il nostro Paese composto di piccole e medie Imprese, è troppo elevato perché saranno solo 156 le Aziende interessate alla Direttiva, troppo poche nel panorama economico italiano.
In definitiva una due giorni che ha messo ancora una volta in evidenza come il tema della Sostenibilità sia entrato a pieno titolo nella realtà economica del nostro Paese. Possiamo dibattere a quale titolo e perché vi sia entrata, ma l’importante è che sia un tema con cui confrontarsi quotidianamente. Dieci anni fa la Fisac-Cgil ebbe una felice e prospettica intuizione istituendo l’Ufficio Sostenibilità e Rsi e noi, oggi come allora, continueremo ad essere un Luogo di elaborazione e di riferimento per tutto il nostro settore.

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