Il dossier Mps continua ad essere motivo di scontro fra l’Italia e l’Unione Europea. Assistiamo, infatti, a un confronto sempre più acceso e meno trasparente fra le Istituzioni Italiane e quelle comunitarie.
Il risultato è che le misure di volta in volta indicate nei Piani di ricapitalizzazione e in quelli industriali vengono continuamente superate da nuove indicazioni e nuove richieste, spesso sollecitate da dichiarazioni politiche a livello comunitario o di singoli Stati europei prive di parametri tecnici verificabili.
Il fatto che avvenga da parte di paesi come la Germania, che hanno abbondantemente utilizzato gli interventi statali a sostegno del settore creditizio e che continuano ad escludere dal sistema degli stress test le grandi banche regionali, risulta particolarmente insopportabile.
Il decreto approvato per tutto il Settore appena pochi giorni fa dal nuovo Governo, malgrado l’incomprensibile e colpevole ritardo degli esecutivi precedenti, non può e non deve essere messo in discussione da continui cambi di rotta e continue richieste di modifica dei provvedimenti e dei piani che non fanno altro che spostare irresponsabilmente nel tempo la partenza dei processi di risanamento e di rilancio.
Ci auguriamo che le istituzioni italiane dimostrino finalmente responsabilità e fermezza verso quella parte delle componenti europee che forse sta cercando attraverso le difficoltà del Settore bancario di provare l’inaffidabilità e l’inattendibilità del nostro Paese.
Occorre che tutti gli attori in campo si impegnino a raggiungere in tempi rapidi un punto fermo da cui far ripartire il Mps per dare un futuro agli oltre 25000 Lavoratori che hanno dimostrato come sempre attaccamento, professionalità e determinazione oltre ogni limite e a tutti quei risparmiatori e clienti che, continuando a darci fiducia, non hanno creduto alle sirene di sciacalli e avvoltoi.
All’Azienda chiediamo un forte scatto di qualità e di responsabilità, un coinvolgimento più forte dei Lavoratori e delle OOSS, una maggiore attenzione ed impegno sul fronte della comunicazione interna ed esterna, l’accantonamento di progetti sbagliati e di pratiche contrattuali divisive, l’avvio dell’effettivo rilancio commerciale dell’Azienda nel rispetto della professionalità dei colleghi e delle esigenze della clientela.
Come OOSS chiediamo con fermezza di continuare sulla strada di un confronto che a partire dalle tematiche del Piano Industriale, che ricordiamo è stato approvato pochi mesi fa dalla stessa BCE, e dagli Accordi appena siglati consenta a questa Azienda di riconsolidare il suo ruolo. Se questa impostazione dovesse venire meno sapremo reagire con assoluta determinazione.
LE SEGRETERIE
Siena, 29.12.2016