Veneto Banca: il nuovo numero di periscopio, banca del nord-est?

Continuiamo ad assistere con fastidio e sbigottimento ad articoli di stampa che annunciano fatti nei titoli, salvo dire altro nei testi. Dai titoli dei giornali scopriamo che la fusione con la Popolare di Vicenza è già fatta (questione di un paio di mesi al massimo), che la nuova banca avrà il centro direzionale a Vicenza (ovvio!), che la quantificazione degli esuberi stimati in Popolare di Vicenza al 30% verrà riportata pari pari alla nuova banca ecc.ecc. A sentire qualcuno, non solo è già tutto fatto, ma l’operazione di fusione sarebbe in realtà un’operazione di cannibalismo industriale. Si sopprime uno dei due gemelli siamesi per fare vivere l’altro e il gemello destinato al sacrificio, ovviamente, sarebbe Veneto Banca.

Ci chiedevamo come il presidente Anselmi e l’A.D. Carrus intendessero onorare il loro impegno a escludere qualsiasi ipotesi di ricorso ai licenziamenti, dal momento che per centrare l’obiettivo ci sembrava essenziale escludere l’ipotesi di fusione, che porterebbe inevitabilmente a un aggravio esponenziale delle ricadute occupazionali. Le dimissioni di Anselmi sono la prima, preoccupante risposta al nostro interrogativo!

Come, chi e perché abbia deciso che si debba proseguire sulla strada di una operazione “suicida”, che somma le già pesanti criticità delle due banche, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, producendo anche una inevitabile contrazione nell’erogazione del credito ai clienti comuni alle due banche, è uno dei tanti interrogativi che si aggiungono a quelli che da tempo non trovano risposta:

perché il cav. Zonin ha potuto per anni dichiarare che la Banca Popolare di Vicenza era stata individuata dalla Banca d’Italia come “polo aggregante”, senza alcuna smentita (se non postuma) da parte di chi avrebbe dovuto invece vigilare a protezione delle migliaia di soci ingannati?

Perché il cav. Zonin gira ancora a piede libero, al contrario del suo omologo Consoli, che si trova tuttora agli arresti domiciliari?

Perché in banca Popolare di Vicenza non si è mai avviato un percorso di risanamento, così come fatto, a più riprese, in Veneto Banca?

Scarica il nuovo numero di Periscopio

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