Le dichiarazioni che il presidente Mion sta diffondendo, circa l’esistenza di quasi 1500 esuberi nella Banca Popolare di Vicenza sono inaccettabili e se gli esiti del CdA dovessero confermare la volontà di ricorrere ai licenziamenti collettivi per raggiungere gli obiettivi di risparmio strutturale che, secondo le stesse dichiarazioni, sarebbero necessari, non ci potrebbe essere altra risposta se non quella della mobilitazione del personale e della categoria.
Questa dirigenza e questo consiglio di amministrazione incapaci di produrre qualunque alternativa di risanamento della banca e, però, pronti nell’intascarsi altissimi compensi, non si illudano di trovare nel Sindacato qualcuno disponibile ad assecondare la scellerata pretesa di rovinare centinaia di famiglie, facendo pagare ad esse il conto delle barbarie passate e dell’inerzia attuale.
Agostino Megale – FISAC CGIL
Lando Maria Sileoni – FABI
Giulio Romani – FIRST CISL
Pietro Pisani – SINFUB
Piero Peretti – UGL CREDITO
Massimo Masi – UILCA UIL
Emilio Contrasto – UNISIN