Il 20 ottobre si è tenuto a Milano il primo incontro post fusione, alla presenza dei responsabili delle Risorse Umane dei due gruppi: Roberto Speziotto e Salvatore Poloni. Come da disposizioni contrattuali e di legge è stata avviata la procedura di confronto per la ricerca di un accordo sulle inevitabili ricadute che la fusione avrà sui lavoratori del nuovo gruppo. Ripercorsa la cronistoria di quanto avvenuto sino ad oggi, illustrati i motivi e i benefici dell’operazione, le aziende hanno dichiarato che il 1 gennaio 2017 – data di efficacia della fusione in cui prenderanno vita il nuovo Gruppo e la controllata BPM spa (nella quale confluiranno l’intera rete sportellare e le relative strutture di presidio territoriale dell’attuale BPM) – il passaggio del personale nelle aziende del nuovo Gruppo avverrà senza soluzione di continuità ai sensi dell’art. 2112 del codice civile (quello normalmente utilizzato nei trasferimenti di lavoratori tra aziende) e continueranno ad essere applicati sia il CCNL ABI, che la contrattazione di secondo livello delle aziende di provenienza. Sono poi stati illustrati alcuni principi organizzativi, distributivi e di business del nuovo Gruppo.
Nel corso del 2017 avverrà la migrazione dei sistemi informativi su un’unica piattaforma di Gruppo.
Banca Aletti si occuperà della gestione di tutta la clientela Private del Gruppo (anche quella ad oggi servita in Banca Akros e BPM), della gestione della rete dei Promotori Finanziari e sarà la fabbrica della Gestioni Patrimoniali. Banca Akros diverrà il polo di riferimento per le attività di banca di investimento: Capital Markets, Brokerage, Research e Investment Banking.
Le attività di Back-office e Information Technology, attualmente in capo a SGS e BP Property Management (mentre nel Gruppo BPM sono in capo alla Direzione Operations della Capogruppo), verranno svolte nel nuovo Gruppo con soluzioni di carattere consortile.
Il modello distributivo, simile nei due gruppi attuali, si baserà su due filiere distinte: filiera Retail, con clientela Privati, Small Business e Imprese fino a 75 mln di Euro di fatturato e filiera Corporate, che seguirà le imprese con fatturato superiore ai 75 mln di Euro.
Per quanto riguarda la Rete Retail, il modello Hub & Spoke integrato da filiali Indipendenti, già presente nei due gruppi, verrà mantenuto nel nuovo Gruppo, mentre per quanto riguarda la Rete Corporate verranno attivati sul territorio dei Centri Corporate con servizi e gestori dedicati. Nel 2017 è prevista la chiusura di 215 filiali: il piano parla di 335, ma include anche le 120 chiusure realizzate dal Banco nel corso del 2016.
Questo è quanto emerso durante questo primo confronto. La documentazione fornita non consente però di rispondere ai mille dubbi e alle mille domande che sorgono spontanei: le OO.SS hanno quindi richiesto dei dati adeguati per poter iniziare concretamente una trattativa che dovrà portare ad un accordo di piene garanzie.
Attendiamo ora una nuova convocazione e come di consueto vi terremo informati.
Fisac-CGIL Gruppo Banco Popolare
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