Se qualcuno in Bank apprezzasse il vecchio detto che recita “bene o male purché se ne parli”, oggi avrebbe motivo di rallegrarsi: quando mai la banca è stata sulla bocca di tutti come in questi giorni? Il problema è che nel caso di un’azienda di credito (non sappiamo se possiamo ancora definirla così, comunque…) fa differenza avere una buona reputazione o essere messi sulla graticola dall’opinione pubblica.
Non torniamo su argomenti già noti a tutti, sui vari guai giudiziari, sulle difficoltà a trovare un accordo con le autorità statunitensi (cosa data per scontata ma evidentemente non così semplice) su quella che rimane una sanzione patteggiata e quindi un’ammissione di colpa, sulle vicende di un possibile salvataggio della banca e pertanto dell’eventuale rimodulazione dell’assetto azionario: gli effetti di una politica manageriale figlia della speculazione assurta a regola sono sotto gli occhi di tutti e se perfino qualche politico tedesco di primo piano adesso si
prende la briga di criticare apertamente il modo di condurre affari di DB (scordando però che Ackermann era di casa in Cancelleria quando metteva in mostra utili di bilancio evidentemente “drogati” da acrobazie finanziarie), aggiungere altri commenti pare davvero superfluo.
Abbiamo capito tutti cosa è successo, non sappiamo però cosa accadrà ed è questo il vero problema.
Scarica il numero di DB ControFlash numero 28 – 14 Ottobre 2016