A distanza di un anno dalla firma dell’Accordo sulle politiche commerciali e il clima aziendale, fortemente voluto da queste Organizzazioni Sindacali e che costituisce uno degli elementi fondanti del Contratto Collettivo di Secondo Livello, le pressioni commerciali continuano a produrre un diffuso e pesante malessere lavorativo.
Non si è ancora realizzato il fondamentale cambiamento necessario per contrastare comportamenti difformi e non in linea con i principi a cui tutti devono attenersi.
Al contrario proliferano, con particolare evidenza in alcuni territori, da parte di coloro che ricoprono posizioni di responsabilità i comportamenti vessatori, le intimidazioni, gli atteggiamenti contraddistinti da sprezzo delle minime regole dell’educazione e del rispetto per la dignità delle persone. Ancora troppi sono i “capi” che usano comportamenti autoritari, parole inadeguate, mortificando e minacciando i colleghi.
La richiesta spasmodica di reportistica preventiva e consuntiva, le graduatorie dei “bravi” e dei “cattivi” sono i diktat che imperano in troppe realtà.
Lo strumento di denuncia di pressioni commerciali improprie e comportamenti non coerenti (casella mail “iosegnalo”), individuato nell’accordo quale primo elemento di deterrenza, non ha avuto l’efficacia auspicata.
L’etica e il rispetto della normativa rischiano di essere sopraffatti da questa insostenibile situazione, a cui si aggiungono anche disfunzioni procedurali, organizzative, tecnologiche di cui quasi sempre i responsabili a ogni livello non si fanno carico.
Il persistere di questo clima di malessere e demotivazione, oltre che a peggiorare le condizioni professionali e personali dei colleghi, rischia anche di penalizzare il raggiungimento degli obiettivi del Gruppo.
A questo si aggiunge la sfiducia nei confronti delle banche, le campagne giornalistiche, l’insoddisfazione dei clienti ai quali ancora una volta devono rispondere i colleghi delle filiali.
L’Azienda ha riconosciuto che esistono criticità, più marcate in alcuni territori, in merito all’applicazione dell’accordo e ha dato disponibilità a proseguire il confronto nella prima settimana di novembre.
Riteniamo che gli accordi sottoscritti nel Gruppo siano elementi di valore che non possono e non devono essere sviliti, ma al contrario trovare applicazione vera.
Sono improcrastinabili interventi efficaci e l’adozione di strumenti sanzionatori per poter dare concretezza al miglioramento del clima e delle condizioni di lavoro.
Milano, 20 ottobre 2016
Delegazione Trattante Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL – UILCA -UNISIN