Bpm: inaccettabile aggressione verbale a sindacalista da parte di pensionati

Nella prima mattina di oggi, giovedì 13 ottobre, fuori dai locali della sede della Banca Popolare di Milano, una sindacalista è stata verbalmente aggredita da alcuni ex dipendenti pensionati, che stavano volantinando contro la fusione tra Bpm e Banco Popolare.

Nell’esprimere la massima vicinanza e solidarietà alla nostra collega, denunciamo con forza quanto avvenuto, ritenendolo un atto grave e inaccettabile, che dimostra il forte clima di tensione e intolleranza che sta caratterizzando questi giorni, che precedono l’assemblea dei soci di sabato 15 ottobre e rischia di trasformarla in una gazzarra.

Respingiamo il tentativo di trasformare in rissa la discussione sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, perpetrata da chi continua a opporsi alla fusione con motivi pretestuosi e affermazioni non veritiere, come quella impunemente reiterata della perdita del welfare aziendale dopo la fusione.

Crediamo sia necessario che tutti facciano un passo indietro e ribadiamo l’assoluta necessità che l’assemblea dei soci Bpm sia gestita dal presidente Nicola Rossi in modo trasparente e “super partes”, consentendo a tutti di votare liberamente.

Le donne e gli uomini che lavorano in Bpm meritano di poter decidere del loro futuro nella piena consapevolezza di quali siano le reali conseguenze della scelta da effettuare, che certamente non saranno vissute dai pensionati, che insistono per opporsi al SI’ alla fusione.

Roma, 13 ottobre 2016

I SEGRETARI GENERALI

  • Agostino Megale – FISAC/CGIL
  • Lando Sileoni – FABI
  • Giulio Romani – FIRST/CISL
  • Pietro Pisani – SINFUB
  • Massimo Masi – UILCA
  • Emilio Contrasto – UNISIN

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