Banca Marche: la Fisac Cgil NBM discute del futuro della Banca e dei Lavoratori

Giovedì 29 settembre ci siamo incontrati a Fontedamo con le compagne e i compagni responsabili delle rappresentanze sindacali FISAC della nostra Azienda.
Hanno partecipato ai lavori del nostro comitato centrale il segretario generale della Fisac Marche e la compagna incaricata dalla Segreteria Nazionale.

Abbiamo analizzato e valutato le informazioni sul percorso di cessione, l’andamento della nostra Azienda e le criticità nelle condizioni di lavoro e nelle relazioni sindacali.
La situazione condiziona pesantemente la normale attività sindacale aziendale e richiederebbe maggiore solidarietà e unità di intenti.
Non si riesce ancora a portare a compimento nemmeno l’incontro annuale, una procedura contrattuale necessaria per conoscere ed esaminare gli aspetti salienti delle condizioni di lavoro.
Risulterebbe, ad esempio, che sia ancora da fruire una quantità importante di “ banca delle ore “.
Ad eccezione dell’accordo (faticosamente costruito e ricercato) sui tempi dell’automatismo economico per gli ex apprendisti, sulla riduzione del costo mutui prima casa dipendenti e sulle procedure per la chiusura di sportelli, le relazioni sindacali non evolvono.
Dalla formazione permanente alla prestazione lavorativa dei Quadri direttivi ( in primis i capo filiale ) passando per le successive parziali riorganizzazioni aziendali, le relazioni sindacali appaiono frammentate.
Si è persa una occasione importante, nonostante la responsabilità richiesta e dimostrata dal sindacato nella difficile e straordinaria situazione e nelle vicissitudini aziendali.

Vi abbiamo riferito venerdì stesso della convocazione ad horas di tutte le Organizzazioni sindacali aziendali per comunicazioni da parte dell’Amministratore delegato.

Vi abbiamo già riferito e confermiamo la proroga dei termini per il passaggio di proprietà delle 4 Nuove Banche dall’Autorità di risoluzione al mercato.
La scadenza 30 settembre viene prorogata a data che non sarà ufficializzata ma che, a nostro giudizio, ci porterà almeno a novembre p.v. per la stipula degli atti di cessione della proprietà.

La stampa riporta quotidianamente notizie e indiscrezioni sull’andamento dei “ tavoli di trattativa “ in corso per la cessione e dà conto delle condizioni poste dal potenziale acquirente, con informazioni dettagliate sul soggetto , di volta in volta, accreditato come il più vicino alla meta.
L’altalena di informazioni concorre ad appesantire un clima di incertezza e di preoccupazione, proprio in un frangente in cui tutto il Personale, a cominciare dagli addetti agli sportelli, sta ulteriormente intensificando l’attività e il rapporto con la clientela.

Purtroppo, pure in presenza di apprezzabili sforzi in tale senso, i tempi lunghi necessari per dare un assetto stabile e certo alla proprietà non favoriscono le necessarie scelte strategiche, industriali e commerciali, necessarie per rilanciare e consolidare l’Azienda.
Ogni giorno che passa la competizione diventa più difficile e dura, a fronte di una concorrenza spietata, ovviamente interessata a sottrarre a Banca Marche quote di mercato, raccolta, rapporti di clientela in territori che restano interessanti per gli altri gruppi creditizi.

Scarsa, a nostro giudizio, l’attenzione da parte delle Istituzioni locali, delle Associazioni economiche e d’impresa al processo di cessione e alle conseguenze per l’economia, per imprese, operatori e famiglie.

Una delle condizioni che sarebbe stata posta dal potenziale acquirente è l’ulteriore radicale “ ripulitura “ dei crediti, con il passaggio a sofferenze e la cessione ( non è dato di sapere a quali condizioni ).

E’ da sottolineare che la gestione della “partita” crediti NPL, da quelli già ceduti alla REV ai nuovi, rileva non solo a fini patrimoniali ma incide sulle relazioni di clientela e sul territorio.
Alcuni provvedimenti del Governo a sostegno del sistema bancario consentiranno ai potenziali acquirenti di fruire anche nei prossimi anni di crediti di imposta e altre riduzioni degli oneri fiscali.

Il prezzo offerto per acquisire la proprietà, a quanto si legge, potrebbe diventare “ simbolico “.

A fronte delle informazioni veicolate dagli organi di stampa, l’Autorità di risoluzione e il Vertice delle 4 Nuove Banche oppongono l’esigenza di riservatezza.
Fatto salvo le opportunità di incontro e le comunicazioni ricevute dall’A.D., non risultano, allo stato, in programma occasioni di confronto e di coinvolgimento del sindacato nazionale e aziendale sulle “ trattative “ aperte per la cessione delle 4 Nuove Banche
Marginali e risicate sulla stampa le informazioni sulle ricadute per il Personale.
Si accresce la probabilità che saremo chiamati a decisioni assunte, quando al tavolo di confronto con il sindacato ci si chiederà di assolvere, per completare l’iter della cessione, le condizioni sul Personale già concordate fra l’attuale e la prossima proprietà.
Non è dato sapere quali sono le condizioni poste dai potenziali acquirenti e tantomeno se l’Autorità di risoluzione e il Vertice delle 4 Nuove Banche abbiano, a loro volta, posto condizioni ai tavoli di trattativa.
E, inoltre, in assenza di piani di impresa e di progetti industriali, emergono e acquistano rilievo le conseguenze della concentrazione di sedi, sportelli, attività di servizio e informatiche, oltre a quelle inevitabilmente connesse al successivo processo di integrazione all’interno di gruppi che hanno o stanno portando avanti propri progetti industriali.
Ormai da mesi “ fonti informate” e indiscrezioni anticipano richieste di riduzioni di costo del lavoro, esuberi e interventi sui trattamenti economici e normativi ecc., anche in assenza di piani di impresa e di progetti industriali sottesi.
Continuità della compagine aziendale, salvaguardia dei livelli occupazionali e delle condizioni di lavoro sono gli obiettivi, da coniugare con la focalizzazione sul territorio e alla sua economia.
Siamo attrezzati e ci misureremo fino in fondo con i problemi che ci saranno posti ma riteniamo un errore accettare che il campo d’azione del sindacato debba restringersi alla gestione degli esuberi.
In tale senso, tanto più dopo le recenti turbative in azienda nei rapporti fra le Organizzazioni sindacali, la nostra segreteria è impegnata a verificare con le altre sigle le condizioni e i contenuti per stabili e costruttivi rapporti unitari in azienda, a cominciare da una attenta selezione delle priorità.
Il Comitato Centrale condivide di proseguire sugli obiettivi e nella iniziativa in stretto raccordo con le rappresentanze sindacali Fisac di Arezzo, Chieti e Ferrara.
Cordiali saluti.
Jesi, 1° ottobre 2016

La Segreteria di Coordinamento Nazionale
FISAC/CGIL Nuova Banca delle Marche

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