Nella giornata di ieri è proseguito il confronto tra le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e Banca
Sviluppo, assistita dalla Federazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo. Il confronto si esplica nell’ambito della procedura di legge 223, prevista in caso di licenziamenti collettivi, per gestire gli esuberi occupazionali di Banca Sviluppo, dichiarati nella quantità di 80 persone, e relativi al ramo d’azienda costituito dalla incorporata Crediveneto (BCC con sede a Montagnana).
Grazie all’impegno delle rappresentanze sindacali, ma soprattutto allo sforzo dei lavoratori interessati, si è raggiunto il numero di 58 persone in uscita dall’azienda (che potrebbero arrivare a 62 persone); alcune uscite con la copertura dell’ammortizzatore sociale di settore, altre uscite con lo strumento delle “dimissioni incentivate” (e quindi prive di alternative occupazionali). Come Organizzazioni Sindacali riteniamo di aver raggiunto il massimo risultato possibile. E siamo convinti che ulteriori riduzioni di organico rischierebbero di pregiudicare il ruolo nel territorio di ex Crediveneto, in quanto ne pregiudicherebbe la tenuta di mercato, la capacità produttiva della rete sportelli. È infatti necessario salvaguardare i livelli di servizio alla clientela e il presidio del territorio, per non tradirne la storica vocazione di banca di credito cooperativo. Per tutti questi motivi, a fronte della ferma e ostinata volontà di Banca Sviluppo di proseguire ancora nelle riduzioni di organico (da realizzare anche mediante la mobilità al di fuori delle garanzie contrattuali e dunque anche a diverse centinaia di chilometri dalla residenza) le Organizzazioni Sindacali inizieranno immediatamente le procedure di legge previste per la messa in stato di agitazione del personale e l’eventuale proclamazione degli scioperi. I prossimi incontri sono previsti per venerdì 23 e lunedì 26 settembre.
Roma, 20 settembre 2016
Le Segreterie Regionali e i Coordinamenti Regionali delle Bcc del Veneto
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca