Nella giornata di ieri le Organizzazioni Sindacali hanno incontrato la Direzione Generale e la Direzione Risorse Umane per la presentazione e discussione delle macro linee del nuovo Piano Triennale 2016/2018 che riguarda il comparto assicurativo del Gruppo, e coinvolge nello sviluppo – assieme a UnipolSai – tutte le altre aziende assicurative del Gruppo (Arca, Linear, PAS, Siat e Unisalute).
L’azienda ha evidenziato in particolare i principali obiettivi strategici:
- nel settore Auto realizzare 500 mila nuovi contratti nel triennio (di cui 200 mila già stipulati da inizio 2016), obiettivo che -assieme ad altre azioni quali ad es. la più ampia diffusione della “Black box” – dovrebbe compensare il calo previsto del premio medio che si attesta al -6,9% ed un andamento del combined ratio (rapporto premi/sinistri) che – nelle previsioni generali del mercato assicurativo- si prevede non favorevole;
- una maggior diversificazione del portafoglio Danni tra Auto e Non Auto (anche in considerazione del fatto che la Compagnia è presente solo sul mercato domestico), con l’obiettivo per il non Auto di un incremento del portafoglio pari all’8%, con il ramo Malattia a un più 3%;
- per il Vita un incremento particolare del ramo III (unit ed index linked, bancassicurazione) – maggiormente remunerativo – che dovrebbe raggiungere il 30% del portafoglio Vita di Gruppo.
Tali risultati dovranno essere ottenuti mediante una serie di interventi tra cui processi di formazione, sviluppo informatico attraverso modalità diverse da quelle tradizionali sia in forma diretta (canale agenziale) sia in forma innovativa (canali multimediali); per il canale Agenzie una specializzazione sul ramo persone e aziende ed infine la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.
La redditività dovrà altresì passare tramite lo sviluppo del canale Broker, attraverso l’acquisizione di una significativa quota di mercato.
Il Sindacato, nelle proprie repliche, ha valutato il Piano sicuramente concreto ed articolato ma allo stesso tempo ambizioso, anche sulla base del fatto che – rispetto al Piano Industriale 2013/2015 – vi sono previsioni molto meno favorevoli sui tassi e sui mercati finanziari e in ogni caso non si prevedono plusvalenze derivanti da operazioni straordinarie.
Inoltre abbiamo evidenziato come la salvaguardia dei livelli occupazionali debba necessariamente accompagnarsi con l’equilibrio quali-quantitativo delle attività nelle varie Sedi del Gruppo e con il mantenimento e la valorizzazione delle professionalità acquisite.
Abbiamo posto con forza l’esigenza di un confronto continuo e preventivo tra Azienda e Sindacato sulla gestione del Piano industriale e delle attività dell’impresa che producono impatti sui lavoratori (dalla riorganizzazione nei vari settori alla formazione, dal welfare alle politiche incentivanti e così via).
Tale aspetto risulta determinante in considerazione del fatto che il raggiungimento degli obiettivi aziendali – così come avvenuto anche per la positiva realizzazione del Piano di Fusione 2013/2015 – discende certamente dal contributo fondamentale dei lavoratori.
Il Sindacato dovrà essere parte attiva nelle decisioni dell’impresa che riguardano il benessere ed il futuro di tutti i dipendenti del Gruppo.
Coordinamenti di Gruppo
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