Roma, 15 settembre – “Si dice una cosa e si fa esattamente l’opposto. Avevamo capito che era intenzione di questo governo e del suo presidente del Consiglio, fare un passo indietro dall’ingerenza nelle banche. Quanto accaduto in Mps, prima con le dimissioni dell’amministratore delegato Viola e poi con quelle conseguenti del presidente della Banca, ci sembra dicano esattamente il contrario. Così non va”. Lo affermano il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in una dichiarazione congiunta.
“Nella vicenda che riguarda la Banca Mps – concludono i due dirigenti sindacali – si chiedono al governo politiche che possano mettere in sicurezza la Banca e il suo futuro. Non servono ingerenze, interventi diretti sulla governance o sul management, ma scelte politiche trasparenti a tutela del settore creditizio, dei risparmiatori, del terzo gruppo bancario del Paese e dei suoi 25.000 lavoratori”.
MPS: CAMUSSO E MEGALE, SERVE COERENZA TRA DIRE E FARE, COSI’ NON VA =
MPS: CAMUSSO E MEGALE, SERVE COERENZA TRA DIRE E FARE, COSI’ NON VA =
priorita’ mettere in sicurezza banca
Roma, 15 set. (AdnKronos) – ”Si dice una cosa e si fa esattamente
l’opposto. Avevamo capito che era intenzione di questo governo e del
suo presidente del Consiglio, fare un passo indietro dall’ingerenza
nelle banche. Quanto accaduto in Mps, prima con le dimissioni
dell’amministratore delegato Viola e poi con quelle conseguenti del
presidente della Banca, ci sembra dicano esattamente il contrario.
Così non va”. Lo affermano il segretario generale della Cgil, Susanna
Camusso, e il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale,
in una dichiarazione congiunta.
”Nella vicenda che riguarda la Banca Mps – concludono i due dirigenti
sindacali – si chiedono al governo politiche che possano mettere in
sicurezza la Banca e il suo futuro. Non servono ingerenze, interventi
diretti sulla governance o sul management, ma scelte politiche
trasparenti a tutela del settore creditizio, dei risparmiatori, del
terzo gruppo bancario del Paese e dei suoi 25.000 lavoratori”.
(Sec-Mcc/AdnKronos)
Mps: Cgil, priorita’ e’ mettere banca in sicurezza =
(AGI) – Roma, 15 set. – “Si dice una cosa e si fa esattamente
l’opposto. Avevamo capito che era intenzione di questo governo
e del suo presidente del Consiglio, fare un passo indietro
dall’ingerenza nelle banche. Quanto accaduto in Mps, prima con
le dimissioni dell’amministratore delegato Viola e poi con
quelle conseguenti del presidente della Banca, ci sembra dicano
esattamente il contrario. Cosi’ non va”. Lo affermano il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e il
segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in una
dichiarazione congiunta.
“Nella vicenda che riguarda la Banca Mps – concludono i due
dirigenti sindacali – si chiedono al governo politiche che
possano mettere in sicurezza la Banca e il suo futuro. Non
servono ingerenze, interventi diretti sulla governance o sul
management, ma scelte politiche trasparenti a tutela del
settore creditizio, dei risparmiatori, del terzo gruppo
bancario del Paese e dei suoi 25.000 lavoratori”. (AGI)
MPS. CAMUSSO E MEGALE: PRIORITÀ È METTERE IN SICUREZZA BANCA
MPS. CAMUSSO E MEGALE: PRIORITÀ È METTERE IN SICUREZZA BANCA
(DIRE) Roma, 15 set. – “Si dice una cosa e si fa esattamente
l’opposto. Avevamo capito che era intenzione di questo governo e
del suo presidente del Consiglio, fare un passo indietro
dall’ingerenza nelle banche. Quanto accaduto in Mps, prima con le
dimissioni dell’amministratore delegato Viola e poi con quelle
conseguenti del presidente della Banca, ci sembra dicano
esattamente il contrario. Cosi’ non va”. Lo affermano il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e il segretario
generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in una dichiarazione
congiunta.
“Nella vicenda che riguarda la Banca Mps- concludono i due
dirigenti sindacali- si chiedono al governo politiche che possano
mettere in sicurezza la Banca e il suo futuro. Non servono
ingerenze, interventi diretti sulla governance o sul management,
ma scelte politiche trasparenti a tutela del settore creditizio,
dei risparmiatori, del terzo gruppo bancario del Paese e dei suoi
25.000 lavoratori”.
(Com/Vid/ Dir