A Roma alla Città dell’Altra Economia, in un pomeriggio di inizio estate, come in altre città d’Italia, avreste potuto incontrare i lavoratori bancari, assicurativi, esattoriali della Fisac CGIL a parlare tra le persone e con le persone di cosa vuol dire essere un lavoratore del settore oggi.
L’evento “Under Pressure” a Roma è stato l’ultimo di una serie in ordine di tempo, trattava di pressioni commerciali , ma ogni qualvolta ci siano da affrontare temi legati al lavoro, quello bancario assicurativo in particolare, dei diritti, delle tutele, troverete la Fisac Cgil presente, soprattutto fuori dagli spazi tradizionali sindacali, e sempre per rivendicare il ruolo sociale e di sostegno all’economia reale che dovrebbe ricoprire l’attività creditizia, coerentemente ai dettami Costituzionali.
Al contrario tutto il settore da tempo si sta trasformando adeguandosi a politiche in sintonia con le sole dinamiche finanziarie, assecondando un modello privatistico-speculativo del credito e delle assicurazioni che nega radicalmente quanto previsto dall’art. 47 della Costituzione in tema di tutela del risparmio.
Nella consapevolezza che, non si può prescindere dalle dinamiche di globalizzazione e dalle politiche internazionali, la Fisac intende discutere la subalternità, l’assenza di iniziativa, e la passività con le quali, sia le politiche governative degli ultimi anni, sia le strategie delle controparti datoriali, si sono adeguate alle dinamiche finanziarie sovranazionali.
Con la crisi che morde, spesso usata anche come alibi, si sono attuate politiche organizzative, e ristrutturazioni incredibilmente omogenee con l’ingresso prepotente in ogni ramo del settore di problemi legati al precariato, alle esternalizzazioni, alle delocalizzazioni, alla trasparenza, in barba alle specificità dimensionali e territoriali stanno creando un clima lavorativo pesantissimo tra i lavoratori, con ricadute nefaste anche nei rapporti con la clientela.
Il lavoro e i lavoratori del settore sono in sofferenza. gli sportelli bancari stanno diminuendo considerevolmente. Una totale inversione di tendenza rispetto agli inizi degli anni 2000 in cui si procedeva all’espansione della rete territoriale.
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