(segue dalla prima parte)
Una svolta significativa che sembra non essere ancora percepita, quantomeno a livello di macrosistema. Diversi Consigli d’Amministrazione, Responsabili di Uffici legali e Ceo (Chief Financial Officer) solo ora ne stanno prendendo consapevolezza.
In teoria sarebbe possibile non pubblicare le informazioni richieste dalla Direttiva, ma essendo vigente il principio Comply or explain (rendiconta o spieghi), in caso di mancata disclosure le Imprese avranno l’onere di dichiarare in maniera chiara e completa le ragioni di tale scelta omissiva (ovviamente se la Normativa italiana di recepimento non disponga diversamente.
Le Imprese quotate, poi, dovranno tenere presente altri aspetti collegati. In data 9 luglio 2015 è intervenuto il Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana (a riguardo del tema della Sostenibilità) nelle modifiche del Codice di autodisciplina (la cui adesione è volontaria). Lo stesso Codice segnala alle Quotate dell’indice FT-SE-Mib l’opportuna di costituire all’interno dei rispettivi Consigli d’Amministrazione la costituzione di un apposito Comitato dedicato alla supervisione delle questioni di Sostenibilità, connesse all’esercizio dell’attività dell’Imprese ed alle sue dinamiche di interazioni con tutti gli Stakeholder. Suggerendo, comunque, almeno di ripartirne le funzioni tra gli altri Comitati. In questo caso sembra che si faccia più riferimento alla Sostenibilità economica d’Impresa nel medio-lungo termine, che comunque rientra nell’alveo della Sostenibilità (la quale ha tre dimensioni: sociale, ambientale ed economica).
La Direttiva andrebbe spiegata –spiegano i partner di Kpmg-, si attende il recepimento da parte dell’Italia di linee guida che indirizzeranno la rendicontazione delle informazioni non finanziarie, andando a specificare gli indicatori quantitativi ed i requisiti di natura qualitativa.
Alcune Istituzioni finanziarie (tra cui Unicredit, Fideraum, Banca Etica; Assicurazioni Generali) ed i Gruppi più avanzati sotto il profilo della Governance (come Eni, Pirelli, Atlantia, Sabaf) stanno scegliendo senza indugi la via più difficile , sfidante ma ricca di benefici nel lungo periodo: l’elaborazione del Bilancio (o report) integrato. Tutto ciò sta avvenendo in un numero di Aziende leader in crescita, in Italia ed all’estero, operative in vari Settori (non solo nella Finanza o nell’Energia).
Nella terza parte esamineremo ciò che avviene nelle Piccole e Medie Imprese, per avere così il quadro completo in cui la Direttiva Europe si inserisce.