Attivo unitario riscossione tributi

In data 27 giugno si è riunito a Roma l’attivo unitario dei quadri sindacali del settore della riscossione; nella relazione redatta dalle Segreterie Nazionali è stato ricordato il lungo persorso di trasformazione effettuato, e l’importanza, oltre che la gravità di questa ultima fase che stiamo tutti vivendo.

È stato evidenziato come Equitalia sia solamente l’ultimo anello della “filiera della fiscalità”, ma come, al tempo stesso, in questi anni siano stati scaricati quasi esclusivamente sulle società di riscossione i problemi non risolti della fiscalità del nostro Paese, con la consapevole responsabilità della politica, che si è rivelata incapace di riformare il sistema fiscale italiano e di renderlo più equo ed efficace nella lotta all’evasione.

La recente quanto irresponsabile dichiarazione del Presidente del Consiglio, di voler chiudere Equitalia perché vessatoria nei confronti dei contribuenti, pare più dettata dal tentativo di risollevare le sorti politiche del Governo che dalla volontà di un’azione incisiva nei confronti dell’evasione fiscale.

Dai contatti avuti dalle segreterie nazionali con i referenti del Governo è emersa la volontà di accelerare la riforma della riscossione: non è stato chiarito quali saranno l’assetto giuridico ed il livello di autonomia della nuova realtà che si sta definendo, ma pare ormai certa la volontà di far sì che le strutture deputate alla riscossione siano assoggettate ad un controllo sempre più ampio da parte del Governo, riducendone pertanto ulteriormente l’attuale autonomia finanziaria e gestionale, già significativamente limitata con innumerevoli provvedimenti di legge emanati negli ultimi anni.

Preoccupati dalle difficoltà della fase che il settore sta vivendo i referenti sindacali, provenienti da tutti i territori italiani, hanno partecipato numerosi ampliando la discussione anche con riferimento alle difficoltà che emergono dalle problematiche della vita lavorativa quotidiana, nel rapporto con il management aziendale e particolarmente con riferimento alla riorganizzazione in atto.

Il comune denominatore degli interventi è stato l’invito alla coesione e ad un a forte
unità della categoria con la finalità di rivendicare un futuro che garantisca prospettive dignitose di lavoro e la salvaguardia delle condizioni economiche e normative di tutti i colleghi. Al riguardo è stata sottolineata la necessità di verificare, nel più breve tempo possibile, il reale mandato di controparte a trattare il rinnovo del CCNL, all’interno della tradizionale area di riferimento contrattuale del settore definita dal Protocollo sottoscritto nel 2008. Il confronto dovrà consentire di verificare gli spazi e le disponibilità aziendali, sia rispetto ad un necessario adeguamento economico che alla possibilità di rendere coerenti i vari istituti aziendali alla mutata operatività.

La linea d’azione decisa consiste nell’avviare una importante fase di mobilitazione con assemblee unitarie da convocare l’11 luglio prossimo, dalle 8 alle 10.30, contemporaneamente su tutto il territorio nazionale. A questa prima azione faranno seguito ulteriori assemblee e presidi dei quadri sindacali, ed ogni altra iniziativa di lotta che successivamente si dovesse rendere necessaria in base alla valutazione dello sviluppo degli eventi.

Roma, 29 giugno 2016

Le Segreterie Nazionali

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