Il piano industriale del nostro Istituito prevede, per l’ottimizzazione dei costi, la chiusura di diverse filiali del Banca. Anche il nostro territorio è stato oggetto di tale iniziativa interessando l’Ag 2 di Terni, che chiuderà alla fine del mese di Maggio.
Nulla da eccepire, se non l’ennesima dimostrazione di assoluta assenza che la filiera direttiva ha dimostrato anche in questa circostanza.
A meno di un mese dalla chiusura nessuno si è degnato di avvisare i clienti lasciando sia la filiale in balia di se stessa che i dipendenti allo sbaraglio non avendo avuto direttive su come gestire questo passaggio, data la mancata comunicazione preventiva.
Il paradosso è che per vendere una polizza che fa guadagnare all’Istituto la bellezza di 5,00 Euro è un continuo stillicidio di e-mail e telefonate, mentre per cercare sia di ridurre al minimo i costi della chiusura di una filiale, che attuare azioni tese a mitigare gli effetti negativi sull’immagine della Banca che derivano da tali iniziative, c’è il vuoto più totale.
Da informazioni in nostro possesso sembra che anche in altre piazze dove ci sono filiali in chiusura, si è tenuto lo stesso comportamento, ovvero assenza totale di informazione, per cui deduciamo che questa è una linea di condotta generalizzata. Vorremmo far notare che al di là dello stile questa è, in modo particolare, una questione di serietà e di rispetto della clientela che invece di sapere al supermercato o al bar delle sorti della sua banca avrebbe meritato più attenzione con una attenta e preventiva informazione.
Nell’affrontare gli effetti della crisi che ha investito il MPS ci siamo sentiti più volte ripetere che questo non è più il Monte dei Paschi di prima, che le cose sono cambiate.
OK, sono cambiate. Ma se questo è il nuovo che avanza, poveri noi.
Le Segreterie Fisac-Cgil First-Cisl