Donne: la relazione programmatica

Come tutte quante sappiamo, oggi si riunisce qui per la prima volta il Coordinamento Donne eletto il 27 novembre scorso. In questo Coordinamento Donne ci sono delle compagne che sono dedite a questo luogo da tanto tempo, compagne di esperienza e sagge che ne hanno fatto la storia, maturando esperienze, conquiste e competenze e a volte delusioni e disincanto, ma oggi ci sono anche nuove compagne, che immaginiamo curiose e piene di aspettative, ricche di idee ed energie, forse anche emozionate di essere qui per la prima volta.

Forse emozionate quanto noi, sì perché anche per noi, che oggi vi parliamo qui da questo palco, è la prima volta. Come sapete, l’Esecutivo Donne che vi sta davanti è completamente rinnovato, cioè siamo tutte nuove nel ruolo a livello nazionale, nonostante alcune di noi lo abbiano già rivestito nel proprio territorio di appartenenza. Crediamo che possiate quindi comprendere la nostra emozione, alimentata dal senso di responsabilità, che il ruolo che ci avete assegnato ci impone e che sentiamo in modo forte, perché siamo tutte compagne che in questo luogo di donne ci vogliamo credere e impegnare.

Nel nostro discorso di insediamento vorremmo coltivare l’ambizione di porre le basi per l’elaborazione del Manifesto del Coordinamento Donne, cioè ci piacerebbe riuscire a delineare i capisaldi della nostra azione presente e futura (cioè dei prossimi 2 anni di mandato), le linee direttrici del nostro pensiero, i nostri obiettivi strategici, gli ambiti e i confini del nostro ruolo.

Ci siamo poste da subito un compito arduo, che tuttavia non vogliamo né possiamo portare a compimento contando soltanto sulle nostre forze, ma possiamo farlo insieme. Noi ora proveremo a immaginare alcuni percorsi, ma è dai vostri interventi che vogliamo capire se li condividete e vogliamo percorrerli insieme e anche se ce ne sono degli altri che pensate sia utile tracciare.

All’inizio il compito che ci siamo poste ci ha tolto il respiro. Per intenderci è stata la stessa sensazione che si prova davanti ad un foglio bianco da dover riempire con parole di senso compiuto. Ma per nostra fortuna non si parte mai da zero, ci sono sempre delle radici: le compagne uscite dall’Esecutivo ci sono state vicine, ci hanno passato il testimone, indirizzandoci con pazienza. Approfittiamo dell’occasione per ringraziarle del loro sostegno e avvisarle che conteremo ancora su di loro. E poi ci sono le cose già fatte a cui ancorarsi: le nostre azioni, le nostre analisi, le nostre prese di posizione dalla nostra elezione ad oggi.

Il Calendario

Il nostro esordio di Esecutivo Donne è il calendario dell’otto marzo su cui ci siamo buttate a capofitto appena elette, con la supervisione amorevole di Chiara Rossi dell’Esecutivo precedente. L’abbiamo preparato sostanzialmente durante il mese di dicembre e consegnato alle stampe il 15 gennaio. Possiamo considerarlo l’emblema di questo Esecutivo in equilibrio tra continuità e innovazione. Il nostro Calendario è frutto di una tradizione consolidata e conosciuta, che le nostre iscritte apprezzano molto, il taglio che gli abbiamo dato è tuttavia piuttosto inedito. Abbiamo infatti focalizzato la nostra attenzione soprattutto sui contenuti, cercando di calarli il più possibile sulla realtà quotidiana, purtroppo ancora di discriminazione – economica e professionale – vissuta dalle lavoratrici nel mondo del lavoro e in particolare nei settori che rappresentiamo. Il calendario racconta che la nostra categoria, che appartiene ad una grande confederazione come la Cgil e che rappresenta settori con una forte presenza femminile, non può e non vuole esimersi dall’utilizzare tutti gli strumenti che la legge ci fornisce per il perseguimento delle pari opportunità nel lavoro, investendo tempo, risorse e intelligenze in questo importante compito al servizio della contrattazione. Questo, nelle parole del nostro Segretario Nazionale Agostino Megale, il senso della scelta che la Fisac ha fatto quest’anno: una scelta che è anche un impegno che la nostra categoria si assume. Questa dichiarazione del Segretario Generale è già per noi un risultato, vigileremo affinché si traduca in prassi politico sindacali atte a promuovere e garantire pari opportunità. Speriamo che questo calendario non sia lasciato inerte sul tavolo a misurare lo scorrere del tempo, ma diventi uno strumento utile a generare consapevolezza dei diritti negati e della necessità di rivendicare pari opportunità all’interno delle aziende. In pratica, uno strumento di sensibilizzazione non solo delle lavoratrici, che spesso si sentono discriminate, ma ne hanno perso la piena consapevolezza, ma anche dei delegati della nostra organizzazione, che a quelle discriminazioni devono dare nome, numeri e soluzioni. Perciò invitiamo tutte le strutture a riflettere sull’opportunità di diffonderlo tra i delegati come strumento di supporto per l’azione sindacale. Un inciso, il colore di prima pagina è il rosa come scelta consapevole di riappropriazione di un colore che per molto tempo ci è stato appiccicato addosso come uno stereotipo. Siamo rosa per scelta, orgogliose della nostra femminilità, consapevoli delle nostre risorse e determinate a vederle valorizzate nel lavoro, nella società, nel sindacato.

Le Pubblicazioni

Una volta “messo al mondo” il Calendario abbiamo cominciato ad alimentare il nostro sito con una serie di riflessioni su episodi e questioni significative dal punto di vista di genere che l’attualità ci consegnava quotidianamente. Nascono così le Pubblicazioni dell’Esecutivo Donne sul sito: abbiamo scritto la nostra, preso posizione e sensibilizzato su varie tematiche, tra le quali la violenza sulle donne e il razzismo, le unioni civili e le adozioni del figlio del convivente (un’occasione mancata), le molestie sessuali sui luoghi di lavoro e la famosa sentenza di assoluzione. In alcuni casi si trattava di questioni che impattavano direttamente sul nostro ruolo sindacale, come la valenza dell’assenza per maternità ai fini dell’attribuzione dei premi di produttività, in altri meno. Eppure non crediamo di essere mai uscite dai nostri confini: siamo l’unico Coordinamento Donne di lavoratrici attive nella Cgil e quindi ci sentiamo investite in pieno anche da una responsabilità e da un impegno confederali. E infatti le nostre prese di posizione vengono inviate regolarmente sia a chi segue le politiche di genere per la confederazione che a Rassegna Sindacale.

Crediamo che il sindacato abbia il compito primario e inderogabile di contrattare tutela e salario, ma accanto a questo compito abbia un ruolo cruciale di promozione culturale, di educazione al pensiero critico, che noi donne sentiamo particolarmente nostro e vogliamo contribuire a esercitare.

Dignità e integrazione

L’evento che abbiamo organizzato ieri “Dignità e Integrazione: Femminile Plurale” nelle nostre intenzioni risponde proprio a questa esigenza di promuovere una cultura dell’incontro tra diversi, fondata sul rispetto della dignità dell’altro e dell’altra, in un momento di gravi tensioni sociali, di fenomeni migratori inarrestabili, affrontati spesso con facili e irresponsabili populismi. La pari dignità delle donne diventa per noi paradigma della pari dignità di ogni essere umano. Soltanto a partire da questa consapevolezza, secondo noi si può invertire il pensiero comune che considera la diversità come una colpa o un pericolo, invece di coglierne il contributo di ricchezza e di fecondità su cui costruire una pace duratura e una convivenza proficua tra i popoli in vista di un concreto sviluppo politico e sociale della civiltà umana.

Ieri ci siamo confrontati con interlocutori e interlocutrici di ambiti diversi dal nostro, ma poi nel nostro campo sindacale dobbiamo tornare rafforzati dal confronto per tradurre in azioni concrete le nostre riflessioni. Soltanto nella coesione e nella coerenza tra il pensiero e l’azione possiamo trovare delle soluzioni possibili e sostenibili.
Tracciato il cammino percorso in questi 3 mesi effettivi nel ruolo, ci sembra che già si possa intravedere il filo rosso, che tiene assieme le cose che ci stanno a cuore, che ci guida dandoci la direzione di marcia. Nel corso del nostro mandato vorremmo proseguire in questa direzione, non lasciando che i semi gettati germoglino da soli, quasi per miracolo, ma sostenendoli e curandoci della loro crescita.

Rapporti di genere e azioni positive

L’analisi comparata dei rapporti di genere, che ha aperto l’Assemblea delle Delegate di novembre, sarà messa a disposizione a breve in formato pdf, come base di partenza per ulteriori e più approfondite analisi a partire dai rapporti biennali di genere, che saranno consegnati dalle aziende entro il 30 aprile. Su questa materia abbiamo intenzione di

coinvolgere in prima istanza le compagne che partecipano alle trattative aziendali o dei gruppi e per loro tramite le compagne delle Commissioni Pari Opportunità, per garantire:

  1. la raccolta completa dei dati sulla situazione del personale
    (dobbiamo attivarci perché nessuna azienda del settore soggetta all’obbligo di legge possa sottrarsi alla consegna del rapporto, tenuto conto che la legge prevede anche un impianto sanzionatorio)
  2. l’analisi delle differenze di trattamento;
  3. la valutazione delle cause delle discriminazioni che dovessero emergere dall’analisi;
  4. la progettazione di azioni positive che garantiscano pari opportunità alle colleghe nel settore.

E’ chiaro che qui l’obiettivo non è puramente conoscitivo né tantomeno autoreferenziale: si tratta invece di tentare di incidere sulla condizione oggettiva delle lavoratrici del settore, garantendo pari opportunità di carriera ed equità salariale. Sappiamo che realizzare tutto questo non sarà facile e che avremo bisogno del contributo di ciascuna di noi per riuscire a convincere chi sta nei ruoli decisionali a considerare la questione di genere e la valorizzazione della differenza come una priorità, utilizzando ogni ambito di dibattito e di intervento per promuoverla e sostenerla (mainstreaming).

Azioni concrete contro le molestie sul lavoro

Sempre nel campo della contrattazione aziendale, e sempre attraverso uno stretto coordinamento e scambio di esperienze con e tra le compagne delle segreterie aziendali e dei gruppi, vorremmo provare valorizzare concretamente i principi dell’accordo quadro sulle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, sottoscritto di recente da Cgil Cisl e Uil.
L’Accordo favorisce certamente l’apertura di un dialogo con le controparti datoriali, consentendoci di evidenziare, stigmatizzare e sanzionare comportamenti sessisti e abusi di potere. Tuttavia perché sia davvero esigibile all’interno dei luoghi di lavoro, occorre riempirlo di contenuti, di azioni concrete, sottoscrivendo in aziende/gruppi degli accordi applicativi.

Il nostro impegno su queste questioni non potrà limitarsi ad un’opera di sensibilizzazione delle compagne e anche dei compagni deputati alla contrattazione, ma vorremmo esercitare anche una funzione di proposta, offrendo strumenti di supporto, ad esempio finalizzati all’elaborazione di linee-guida nel settore.

La rete delle compagne

Preliminare all’elaborazione di queste proposte sarà la raccolta dei materiali già disponibili sulle diverse tematiche, che sarà cruciale mettere a disposizione innanzitutto di tutte le compagne del coordinamento. Sarà importante creare tra noi dei canali comunicativi circolari (non unidirezionali) che vadano oltre le sensibilità, le territorialità e le provenienze, per costruire un terreno comune di riflessioni, strumenti, iniziative e rivendicazioni che ci contraddistinguano per un punto di vista, un taglio, delle modalità di confronto diverse, di genere appunto. In questo senso la rete, come comunione, interrelazione e sostegno reciproco dovrà diventare metafora del nostro stare insieme nell’organizzazione. Questo crediamo sia per noi il traguardo più arduo da raggiungere, il meno scontato. E’ tanto tempo che sentiamo parlare di costruire la rete delle donne, a volte ci sembra di intrecciare dei saldi legami qua e là nei pochi momenti di calma e di pacificazione, ma poi basta una convocazione per l’Assemblea delle Delegate per far naufragare in pochi giorni costruzioni stratificate, che hanno richiesto anni di lavoro paziente e costante.

Rappresentanza

La scorsa Assemblea delle Delegate, per quanto ricca di analisi e contributi fecondi, ha segnato una sconfitta bruciante per le donne di quest’organizzazione. L’Assemblea delle Delegate si è infatti sì conclusa con la definizione e l’elezione di un Coordinamento, capace di rappresentare tutte le sensibilità, le territorialità e i settori che costituiscono attualmente la nostra categoria, ma è mancata la proposta condivisa di un Esecutivo altrettanto rappresentativo. L’Esecutivo votato per 7 componenti, ha al momento due posti ancora vacanti, riservati all’aggregazione “Cum Pane”. Il nuovo Esecutivo, che sta lavorando da oltre 3 mesi, è consapevole della necessità di colmare questo vuoto, per rafforzare il potere di rappresentanza e per dotarsi di risorse adeguate. Oggi possiamo approfittare dell’occasione per ascoltarci e ricercare insieme delle possibili soluzioni.

Registriamo inoltre le recenti dimissioni di Fiorella Fiordelli dalla Segreteria Nazionale, avvenute nel frattempo. L’Esecutivo presidierà con attenzione il percorso che porterà al riequilibrio di genere all’interno della Segreteria stessa.

La leva della Formazione

Il Manifesto del Coordinamento Donne, che abbiamo cercato di delineare fin qui, si pone degli obiettivi ambiziosi, in una strategia complessiva integrata, che si articola in una pluralità di ambiti di intervento sia specifici di categoria che di portata confederale. Un’azione sindacale così strutturata non si improvvisa, ma va costruita nel tempo con risorse e investimenti adeguati. Abbiamo cercato di individuare nella Formazione un possibile supporto alla nostra azione.

Abbiamo bisogno innanzitutto di lavorare sui temi dell’identità e dell’appartenenza al Coordinamento Donne, ricostruendone la storia, sia attraverso lettura di Statuti (confederale e di categoria) e delibere attuative sia attraverso le testimonianze dirette delle donne che ne hanno fatto la storia. Si potranno in futuro scegliere strade diverse da quelle percorse finora, ma come frutto di una libera scelta radicata sulla consapevolezza e sulla memoria.

Altri spazi di intervento formativo potranno riguardare l’analisi dei rapporti biennali e la promozione di azioni positive per le compagne che non hanno partecipato alle sessioni precedenti. La formazione potrebbe aiutarci a sviluppare nuove competenze, attraverso la collaborazione e lo scambio di esperienze con donne giuriste e con le Consigliere di Pari Opportunità, per sensibilizzare e intervenire sulle molestie nei luoghi di lavoro.

I progetti formativi da noi commissionati saranno destinati innanzitutto a noi, compagne del Coordinamento Donne, che li sperimenteremo, poi eventualmente potranno essere messi a catalogo e le compagne della Fisac, che sono nelle Delegazioni Trattanti e nelle Commissioni Pari Opportunità, dovranno avere un accesso preferenziale. Tuttavia crediamo sia oggi più che mai opportuno perseguire l’obiettivo di contaminare il più possibile l’intera organizzazione con i contenuti e la prospettiva di genere. In una fase critica come l’attuale, di profondo cambiamento del ruolo e del senso del fare sindacato, la prospettiva di genere può forse costituire una risposta alternativa che restituisca forza e significato all’azione sindacale.

Su queste linee strategiche, su questo Manifesto vorremmo che oggi vi esprimeste. Ascolteremo con attenzione i vostri interventi, le critiche come i suggerimenti, perché vorremmo che questo programma elaborato dall’Esecutivo Donne diventasse il nostro Manifesto condiviso, in cui le compagne del Coordinamento Donne della Fisac/Cgil possano riconoscersi e che vogliano realizzare insieme.

Roma, 18 marzo 2016

Relazione Programmatica 18 marzo 2016

Relazione Introduttiva 18 marzo 2016

Dispositivo Coord Nazionale Donne 18 marzo 2016

Photo by waferboard

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