Roma, 19 marzo – “Non abbiamo nessuna ragione per contrastare il progetto di fusione Bpm e Banco Popolare ma è evidente, come dice il ministro Padoan, che i problemi posti dalla Bce vanno risolti”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, nel sottolineare “la necessità di coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori in questo progetto”.
“La nostra valutazione – aggiunge – deve essere ancorata al progetto industriale, alle prospettive occupazionali e di welfare e all’impatto sui territori per sostenere la crescita degli investimenti”. In sostanza, precisa il leader della Fisac, “ad un modello di banca al servizio del paese. A questo fine vanno velocemente superati limiti e ritardi che hanno portato al mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali unitarie nel progetto”.
Secondo Megale “per condividere bisogna conoscere ed essere trasparenti, cosa che non sempre è avvenuta e gli amministratori delegati se ne devono far carico”. In questo ambito, conclude Megale, “non sottovaluto le dichiarazioni del Premier sulla riduzione del numero di banchieri, forse poteva aggiungere che anche i loro compensi richiedono maggiore sobrietà e spirito di servizio al paese”.