Si è chiuso oggi il congresso di Uni Europa svolto a Roma dal 14 al 16 Marzo. Uni è la Confederazione dei sindacati dei servizi a cui anche la FISAC aderisce insieme alla Filcams, Slc e Nidil. Anche le categorie delle altre confederazioni aderiscono ad Uni insieme a tutti i sindacati autonomi della finanza.
Riconfermati il Presidente Frank Bsirski e il Segretario Oliver Roethig. Il Congresso è stato diviso in tre sessioni:
- Cambiare l’Europa attraverso la crescita dei sindacati;
- Cambiare l’Europa attraverso la crescita della contrattazione;
- Cambiare l’Europa attraverso la crescita del lavoro di qualità.
Hanno partecipato 753 persone appartenenti a 159 sindacati provenienti da 39 diversi paesi. La platea era composta dal 53% di uomini e 47% di donne. I delegati erano 299.
La delegazione della FISAC era composta da Agostino Megale, Fabio Alfieri, Mario Ongaro, Anna Maria Romano, Cinzia Ongaro, Giusy Cucinotta, Franca Marano e Nadia Corradetti. Purtroppo una serie di impegni e problemi personali l’hanno decimata. Sono comunque intervenuti nel dibattito Mario Ongaro sul ruolo dei Cae e delle Società Europee nel livello transnazionale di contrattazione secondo le linee-guida di Uni Europa e Fabio Alfieri sulla mozione rifugiati e immigrazione (entrambi gli interventi sono allegati in calce a questo documento). Anna Maria Romano è stata nominata Presidente della Commissione Verifica Poteri ed è intervenuta anche in qualità di auditor (revisore dei conti), carica nella quale è stata confermata.
Mario Ongaro è stato eletto nel comitato esecutivo europeo.
La rappresentante del sindacato del commercio degli USA, che ha fatto un’ampia rassegna della situazione sindacale nel suo paese dal dopoguerra ad oggi, dimostrando la relazione tra la perdita di potere contrattuale in questo periodo e la riduzione delle tutele e dei salari dei lavoratori. Ci ha raccomandato di non perdere la contrattazione nazionale, che per loro è solo un’utopia.
La comunicazione di Christina Colclough si è concentrata sulla questione del tentativo della UE di ridurre attraverso il pacchetto definito Better Regulation le leggi oggi esistenti. In realtà con questa scusa, che in Italia chiamiamo semplificazione, si nasconde uno spostamento della legislazione a favore dell’industria, con marcate tendenze antisociali e antiambientali, fino ad arrivare a rimettere in discussione alcuni avanzamenti sulle pari opportunità.
Gli interventi si sono concentrati sulla situazione del lavoro e sindacale nei vari paesi. Per tutti la situazione in Francia e Gran Bretagna dove due Governi, ufficialmente di schieramenti diversi stanno proponendo una legislazione contro il diritto di sciopero e di partecipazione all’attività sindacale.
Significativo l’intervento del sindacalista greco che ha testimoniato l’ulteriore impoverimento della situazione del Paese all’indomani dell’applicazione delle leggi imposte dalle UE.
Una specifica sessione è stata dedicata ai nuovi lavori ed alla digitalizzazione. Il dibattito ha visto punti positivi e negativi a seconda della provenienza dei delegati ed delle loro esperienze. Tutti hanno però rilevato la grande preoccupazione per i posti di lavoro che potrebbero essere messi in discussione nel settore dei servizi se il fenomeno non verrà governato con la partecipazione del sindacato europeo.
È anche intervenuto Damiano Tommasi come Presidente dell’associazione italiana calciatori.
Il Congresso è stato l’occasione per incontri con le altre organizzazioni sindacali europee per risolvere le questioni aperte o per chiarimenti. Un’attività utile ed intensa.
Come previsto si è concretizzata, alla fine della seconda giornata, la riunione di tutti i sindacati del settore Finanza dell’Area Mediterranea (Italia, Spagna, Portogallo, Malta, Grecia, Cipro e Turchia) nell’ambito del percorso, iniziato alcuni mesi fa, di costituzione di una Federazione dei Sindacati Mediterranei del settore stesso, in grado di rendere il loro ruolo ed il loro peso politico più concreti ed incisivi.
Tale nuova federazione si collocherà in una relazione propositiva e di stimolo all’attività di UNI, nel pieno rispetto delle competenze e delle regole statutarie del sindacato europeo ed internazionale al quale siamo tutti affiliati, ma con la volontà di tradurre il suo peso organizzativo in capacità di efficace iniziativa politica, in grado, su questioni specifiche, di coinvolgere nella propria azione anche i sindacati dei Paesi circostanti (Francia, Nord Africa, Medio Oriente, Penisola Balcanica).
E’ un progetto che peraltro prende spunto da modelli simili ben collaudati, come N.F.U., la Federazione dei sindacati di categoria dei paesi scandinavi e in generale del nord-Europa, la quale, operando appunto nel pieno rispetto delle competenze e regole di Uni, ha dimostrato tuttavia l’efficacia di un adeguato livello di auto-organizzazione e di coinvolgimento.
Congresso Uni Europa Donne
Sabato 12 marzo si è inoltre svolta la quinta conferenza europea delle donne sindacaliste di Uni Europa “Le donne al centro del cambiamento”. Erano presenti 115 delegate e 30 osservatrici in rappresentanza di 28 paesi e 83 organizzazioni sindacali. Per la Fisac erano presenti Chiara Canton, Marta Cimino, Raffaella De Palma, Cinzia Ongaro, Patrizia Sallecchia. I temi in discussione hanno affrontato la necessità di crescita del sindacato e la crescita della presenza delle donne in esso, il potere contrattuale, la qualità della vita dentro e fuori i posti di lavoro, la violenza contro le donne. Alla fine sono stati eletti i nuovi organismi europei di rappresentanza delle donne in UNI: il comitato europeo e la rappresentanza europea al comitato mondiale di UniWomen. Per la regione europea del sud che include Cipro, Grecia, Italia, Malta,Portogallo,Spagna,Turchia sono state elette 15 donne fra le quali , per la Fisac, Cinzia Ongaro che farà parte di entrambe gli organismi.