
Crescita. Francoforte insiste perché le riforme strutturali procedano con “ulteriori passi avanti nel risanamento delle finanze pubbliche in linea con gli impegni assunti nel quadro del Patto di Stabilità e Crescita”. Un ulteriore sforzo in questa direazione sosterrebbe “il forte calo dei rendimenti sui titoli di Stato evidenziato di recente” e porterebbe a un riequilibrio degli investimenti all’interno dell’area Ue.
Italia. La situazione italiana preoccupa la Banca centrale che sottilinea come “l’accresciuta incertezza politica” sia stata “all’origine di alcuni flussi di capitali, con l’obiettivo di ricercare investimenti più sicuri, verso i titoli emessi dai paesi con rating AAA”. Non aiuta cerca l’indice sul clima di fiducia ha “segnato un calo più marcato, specie a partire dalla metà del 2011”. Il riferimento della Bce è in particolare ai consumatori, anche se la fiducia delle imprese ha “mostrato andamenti analoghi, segnando netti cali dal 2007 al 2009, una ripresa fino a metà del 2011, e una nuova flessione da allora”. In Germania l’indice ha mostrato “una ripresa piuttosto vigorosa nel 2010, e in seguito è rimasto sostanzialmente stabile”. In Francia “è rimasto assai prossimo all’aggregato dell’area dell’euro”.
Recessione. La ripresa della fiducia è confermata anche dal calo dei rischi per una nuova recessione. Secondo la Bce, infatti, “i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso. Vari indicatori congiunturali hanno mostrato più di recente una sostanziale stabilizzazione, seppure su livelli contenuti, e il clima di fiducia nei mercati finanziari è migliorato sensibilmente”.
Credito. Per rilanciare l’economia sarà fondamentale l’accesso al credito, quindi – prosegue Francoforte che insiste per una vigilanza bancaria unificata – “la solidità dei bilanci bancari sarà un fattore chiave per agevolare sia un’adeguata offerta di credito, sia la normalizzazione di tutti i canali di finanziamento”.
Lavoro. Secondo la Bce, “i mercati del lavoro dell’area dell’euro continuano a risentire della crisi economica e finanziaria. L’occupazione è diminuita ulteriormente nel terzo trimestre del 2012, mentre la disoccupazione ha continuato ad aumentare. I dati delle indagini segnalano un ulteriore calo dei posti di lavoro nell’ultimo trimestre dell’anno”. Le pressioni sui prezzi, invece, rimarranno contenute.