In questo periodo siamo tutti chiamati ad esprimerci in relazione al nuovo accordo CIA che dovrebbe integrare, per il triennio 2016 – 2018, il CCNL. Come da copione è stato onere del sindacato illustrare i contenuti dell’accordo ed evidenziare quali siano state le prerogative che ne hanno caratterizzato l’impianto generale.
L’elemento principe su cui si è sviluppata tutta la discussione è stato quello di contenere in modo significativo il costo del lavoro in linea con quanto successo nel triennio precedente.
Fin qui nulla da eccepire. I dati generali delle assemblee svolte mostrano la grande sensibilità dei lavoratori in questa materia accettando in toto i contenuti dell’accordo presentato.
Questo, però, non deve esimerci da denunciare ciò che sta accadendo, ovvero scelte aziendali irragionevoli e con riflessi economici negativi mal tollerati dai dipendenti che devono sobbarcarsi pesanti sacrifici come per esempio i 6 giorni di solidarietà.
Ci riferiamo agli imminenti avvicendamenti in atto nella nostra DTM ed in modo particolare a quello del responsabile della “ Linea Valore” della filiale di Terni. L’attuale preposto è stato assegnato ad altra unità operativa con il conseguente impiego di un altro collega in quel ruolo.
Fin qui tutto normale, c’è qualcosa che non va?
Si.
Non va che chi andrà a rivestire quel ruolo è un collega con una anzianità minima ( non ancora maturati 5 anni ) senza nessuna esperienza con incarichi di responsabilità ma beneficiando di un avanzamento normativo senza precedenti. Infatti quel ruolo da diritto ad un inquadramento di alto livello con relativi benefici economici.
Alla faccia dei percorsi di crescita professionali.
In una situazione dove c’è chiesto di sacrificare una parte del nostro salario a beneficio dell’Azienda vediamo che la stessa dispensa, senza pudore, parte di esso a beneficio di pochi.
Non è possibile che all’interno della DTM di Terni non esista una persona con grado appropriato che possa svolgere quel ruolo e sicuramente con un’esperienza anche nei rapporti tale da non compromettere gli equilibri di una realtà produttiva.
Forse a qualcuno sfugge che a quella figura è demandata anche la gestione della cassa, del coordinamento e controllo e dell’intera linea e un collega di recente assunzione con quale autorevolezza può pensare di svolgere un compito così importante?
Sia chiaro, la nostra attenzione non è rivolta a quel soggetto ma a chi, in modo paradossale, ha avuto quella felice intuizione senza neanche porsi il problema se siano più i danni dei benefici che una scelta del genere potrà produrre.
Un altro punto dolente su cui vorremmo soffermarci e che stride in modo particolare con il momento che stiamo vivendo è lo “ STRAORDINARIO”. L’utilizzo di questo strumento dovrebbe essere particolarmente breve e temporaneo. Quando esso caratterizza la gestione del lavoro, non riveste più caratteristica di straordinarietà ma è indice di una patologica mancanza di organico. Noi non possiamo e non dobbiamo più sacrificarci per avallare falsi dogmi aziendali che determinano la composizione numerica degli uffici senza tener conto delle reali esigenze degli stessi.
Terni 25 Gennaio 2016
Le Segreterie