Nel corso dell’incontro svoltosi il 9 gennaio tra l’Azienda e OO.SS nell’ambito della trattativa di riorganizzazione, che in realtà ha assunto i contorni di un Piano Industriale triennale, e durante il quale la Banca ha fornito le risposte alle richieste di chiarimento avanzate dalle scriventi OO.SS., non è emersa alcuna correzione significativa al programma di interventi proposto dalla Banca, già definito inaccettabile dal Sindacato.
Nonostante il bilancio del 2011 si sia chiuso con segno positivo la proprietà ha deciso una ristrutturazione che mira a ridimensionare notevolmente la BNL portandola da 14.053 a 12.498 dipendenti attraverso misure che il Sindacato non può accettare.
• Non può accettare che a fronte di 630 uscite il Piano non preveda alcuna assunzione di giovani e al contempo programmi l’ingaggio di “agenti monomandatari” esterni non previsti dal Contratto nazionale. Addirittura ex colleghi già pensionati! Il progetto dei promotori finanziari deve essere, pertanto, rivisto e radicalmente modificato
• Non può accettare che agenzie possano avere un organico di solo due persone
• Non può accettare soluzioni improvvisate sulla fruizione delle ferie e delle ex-festività in quanto il rischio di interferenza col CCNL e la normativa di legge attualmente in vigore è altissimo.
• Non può accettare che si ipotizzi una riduzione del VAP del 15% prima di pensare ad altri interventi di contenimento dei costi come il sistema premiante discrezionale, i bonus manageriali, le esternalizzazioni, ecc. poiché a bilancio positivo deve corrispondere un VAP positivo. Deve essere , quindi, salvaguardato ed incrementato il Vap netto accreditato in busta paga.
Ogni intervento che colpisce il lavoro ed i lavoratori impoverisce, non migliora la performance.
Inoltre non vanno nella direzione di favorire la produttività i ritmi troppo sostenuti, lo stress continuo, le incalzanti pressioni, il rischio al quale sono sottoposti i lavoratori, la costante incertezza nel domani, il continuo adeguamento ai mutati assetti tecnici-organizzativi- produttivi.
Questo Piano Industriale sembra redatto senza tener conto della storia di una azienda che, anche quando è stata tumultuosa, ha avuto il suo punto di forza nell’impegno e nella capacità di tutte le colleghe ed i colleghi della BNL di fare squadra, ed in un consolidato modello di relazioni industriali attraverso il quale si è praticata la volontà di trovare soluzioni condivise ai numerosi problemi che sono stati affrontati da ambo le parti con un forte senso di responsabilità
Meraviglia, quindi, che nel solco di tali consolidate relazioni industriali manchino momenti di informativa e confronto anche “in corso d’opera” che favoriscano la conoscenza delle situazioni e dei percorsi, soprattutto quando attengono a mutate strategie della proprietà, e scelte aziendali, che non possono essere considerate ininfluenti per il futuro della Banca e quindi di tutte le lavoratrici e i lavoratori che ne fanno parte.
Ne è esempio la vicenda Ifitalia. Un’azienda florida, che produce utili, di cui è stata ceduta la quota partecipativa detenuta da BNL a BNPP Parigi.
Senza entrare nel merito dell’operazione, una domanda sorge spontanea: “Dividere un corpo dalle sue parti strategicamente più attive non produce il suo indebolimento? “. Sì, non fosse altro per ciò che Ifitalia rappresenta nella stesura del bilancio consolidato BNL e per gli effetti che questo mancato apporto potrebbe avere nella stessa discussione di queste ultimi giorni circa l’ennesima ristrutturazione prevista in BNL.
Ci attende un confronto serrato che pur partendo dalla necessità di individuare interventi per fronteggiare la crisi in atto, non deve inasprire ulteriormente le condizioni di lavoro facendo pagare ai lavoratori ulteriori sacrifici.
Invitiamo pertanto l’azienda ad una minore rigidità, condizione indispensabile per trovare quell’equilibrio e quell’equità necessari per arrivare ad un accordo, ed evitare che le distanze che attualmente ci separano rimangano…..SIDERALI.
Roma, 14.01.2013
Segreterie di Coordinamento Nazionale
DIRCREDITO FABI FIBA-CISL FISAC-CGIL SINFUB UILCA
Banca Nazionale del Lavoro