L’ennesima tempesta perfetta ha colpito il Monte dei Paschi di Siena. Ancora una volta oscure manovre speculative hanno duramente colpito il titolo, e la credibilità, dell’Istituto. Ancora una volta la Banca è notizia sui quotidiani nazionali. Ancora una volta gli organismi di vigilanza annunciano indagini le cui conclusioni non si conoscono, e come nel passato probabilmente non si conosceranno mai.
Nel frattempo la banca non ha una proprietà definita che indichi delle linee guida per il futuro. Le Filiali sono assaltate dalla clientela che è giustamente spaventata per le notizie diffuse dai mass media e dalla nebbia che copre il futuro del Monte dei Paschi. Sono settimane che la questione dei futuri assetti proprietari resta sul tappeto senza che si capisca se la banca andrà avanti da sola, se si fonderà, se sarà spacchettata e venduta al miglior offerente. Un giorno è UBI, un altro le Poste, un altro Unicredit. Un quadro confuso che alimenta paure e incertezze. Un quadro che allontana la clientela dalla banca.
In questa situazione il management non offre indicazioni chiare, l’organizzazione non supporta la rete dicendo con chiarezza cosa, e come, fare, per bloccare l’emorragia di capitali che lasciano il Monte per andare verso la concorrenza.
Solo la grande e consolidata professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori della Banca, che stanno profondendo il massimo sforzo per presidiare gli sportelli, difende la banca. E’ solo grazie a questo sforzo quotidiano che si sta ricostruendo, per l’ennesima volta, un clima di fiducia con la clientela. Ovviamente questo immane sforzo non è sufficiente a bloccare lo stillicidio di capitali e il clima di incertezza.
In questa fase ci si aspetterebbero da parte dell’organizzazione aziendale alcune scelte di fondo. Ci si aspetterebbe la definizione di una scala di priorità adeguata al momento e al contesto. Ci si aspetterebbe un adeguato supporto al lavoro della rete e una particolare attenzione alle esigenze della clientela, che ribadiamo va rassicurata e a cui va mostrata una banca serena nei comportamenti e nelle azioni.
Invece la banca continua ad agire come se niente fosse. Continuano le pressioni commerciali; continua la distribuzione di numeri da raggiungere; continua ad essere inesistente una politica di contenimento dell’emorragia dei clienti. Come se questa quotidiana lotta fosse una questione privata dei dipendenti della banca.
Ci chiediamo, in questa fase, quale utilità possano avere le riunioni, o le call-conference, effettuate di mattina, durante l’orario di sportello? Sono riunioni che impegnano le Linee a lungo lasciando gli uffici sguarniti e la clientela in attesa furibonda. Non c’è nessuno, se non la buona educazione individuale dei colleghi non impegnati in queste riunioni, che dia un’indicazione ai clienti o una risposta sui tempi di attesa e sul perché di quell’attesa.
Quale utilità può avere la convocazione della riunione per la presentazione del Piano di Marketing di febbraio alle 15,30 convocando l’intera filiale mentre il salone è pieno di clienti? Come si può lasciare abbandonati al loro destino gli ODS perché la Direzione, ovviamente, è impegnata nella Riunione, a fronteggiare le necessità della clientela? Come si può lasciar andare via la guardia giurata alle 15.45 con il salone pieno di utenti, con tutti i rischi conseguenti per i dipendenti e per la clientela?
Noi riteniamo che queste scelte siano, in questo momento, sbagliate. Riteniamo che i dipendenti vadano supportati e difesi nella loro attività quotidiana. Perché anche in questa occasione il valore aggiunto della Banca sono loro: i lavoratori tutti con i loro sacrifici, la loro azione quotidiana pur in assenza di qualsiasi indicazione e strumento di supporto adeguato. In questa fase non è con il numero dei conti correnti da aprire ogni giorno, o con gli arbitraggi, o con i RIL, o con altre alchimie che si possa conservare la clientela e difendere il futuro della banca.
Servono scelte chiare. Servono azioni conseguenti. Serve una strategia forte. Serve però, alla base di tutto, il rispetto e la difesa del valore aggiunto del Monte dei Paschi: i dipendenti.
Ci attendiamo ora risposte serie e credibili.
Brindisi, 02/02/2016
RSA FABI- FISAC/CGIL
Banca Monte dei Paschi di Siena spa
Territorio di Brindisi