Angelini: un diritto è tale se è di tutti

In Italia c’è bisogno di rifondare il diritto del lavoro, in questi anni smantellato da troppi interventi legislativi accumulati nel tempo. Nasce di conseguenza l’esigenza di rimettere in piedi una giurisprudenza: a tal fine, grazie anche alla collaborazione di alcuni tra i migliori giuristi del Paese, il direttivo della Cgil ha varato a dicembre la “Carta dei diritti universali del lavoro”, il Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il filo conduttore del nuovo testo è il riconoscimento di eguali diritti per tutti, a prescindere dalla collocazione nei diversi settori produttivi e nelle singole aziende, e dalla condizione momentanea dei singoli dipendenti. Una proposta ambiziosa ma necessaria che vuole estendere a tutte le tipologie di lavoratori e lavoratrici una serie di diritti che partano dal riconoscimento della dignità e del valore del lavoro.
La Carta (che conta una novantina di articoli, e scaturisce dal Piano del lavoro e dalla Conferenza d’Organizzazione della Cgil) diventerà una proposta di legge di iniziativa popolare subito dopo la consultazione dei lavoratori, che si terrà dal 18 gennaio al 19 marzo 2016. Due i quesiti da sottoporre al voto degli iscritti: uno chiede l’approvazione del testo, l’altro il mandato a proporre referendum abrogativi delle leggi che per il sindacato hanno deregolamentato il lavoro. Si tratta evidentemente anche di una grande sfida di democrazia e trasparenza per tutta la Cgil.
Questi sono, schematicamente, gli obiettivi prefissati con l’operazione della nuova Carta:

  1. avere diritti nel lavoro realmente universali ed estesi a tutti, che pertanto si fondino su princìpi di rango costituzionale;
  2. disciplinare regole su Democrazia e Rappresentanza, estendendo a tutti gli accordi interconfederali sottoscritti in questi anni;
  3. attuare l’articolo 39 della Costituzione;
  4. aumentare le forme di partecipazione, consultazione e voto certificato dei lavoratori;
  5. riscrivere la disciplina delle tipologie contrattuali rimettendo al centro il contratto di lavoro a tempo indeterminato e stabile, superando la precarietà, riconducendo quelle tipologie a esigenze meramente temporanee dell’impresa o di autonomia scelta del lavoratore.

Martedì 12 gennaio la Cgil Toscana ha presentato pubblicamente, in una grande iniziativa all’Obihall, le proposte contenute nella Carta, alla presenza delle assemblee generali della Camere del lavoro toscane e della Cgil Toscana e  Serena Sorrentino, segretaria della Cgil nazionale, studenti, membri della Consulta delle professioni, esponenti dell’associazionismo, della politica, della società civile: un appuntamento fondamentale per la nostra organizzazione, perché la Carta segnerà la bussola dei prossimi anni.

Dalida Angelini

Segretaria Generale Cgil Toscana

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