Le recenti vicende del cosiddetto salvataggio delle famigerate 4 banche, il dramma di tantissimi risparmiatori che hanno visto dissolvere i sacrifici di una vita in un attimo e la tragedia di un suicidio, impongono a tutti noi qualche riflessione.
Il dibattito è accesissimo sulle nuove normative europee (il cosiddetto Bail-in), sui prodotti collocati dalle banche, sulle pressioni commerciali e sui metodi di vendita.
Noi abbiamo sempre sostenuto che non esistono prodotti buoni o cattivi. La verità è che tutti i prodotti possono diventare buoni o cattivi, a seconda di come e a chi vengono proposti.
E allora, di chi è la responsabilità di tutto ciò che sta accadendo? Perché oggi le banche non vengono percepite come “amiche” dei risparmiatori e degli imprenditori?
La colpa è del sistema normativo, che in nome del dio denaro non impone totale trasparenza a favore dell’utente finale.
La colpa è dei top manager, che per accaparrarsi bonus milionari sfruttano qualsiasi scappatoia normativa.
La colpa è dei capi e capetti vari, che per raggiungere i budget e i premi ad essi collegati pressano all’inverosimile per vendere non cosa serve al cliente ma cosa serve alla banca.
E gli operatori? Tutti i colleghi che ogni giorno lavorano con il pubblico mettendoci la faccia? Indubbiamente, vivono tutti i giorni in un clima di tensione per il raggiungimento dei risultati, sicuramente alcune volte subiscono più o meno velate minacce se non si raggiungono i budget, ma…
Ricordiamo sempre che non siamo pagati “a cottimo” e che nessuno di noi può perdere il lavoro perché non asseconda continue richieste di performance strabilianti.
Invece, come ribadiamo da tempo, se l’operato mira solo al raggiungimento del risultato personale, si rischia davvero di poter subire contestazioni di cui si dovrà rispondere personalmente, oltre a rischiare di rovinare la vita ad altre persone.
Per questi motivi invitiamo sempre – e a maggior ragione oggi – i colleghi ad agire nel pieno rispetto di sé stessi e degli altri.
Come Sindacato, da anni sosteniamo che questo sistema di vendite sia insostenibile e richiamiamo continuamente la Banca su questo tema, con ancora più forza e convinzione alla luce delle recenti vicende.
Per questi motivi, i Rappresentanti Sindacali della Fisac-CGIL sono sempre a completa disposizione di chiunque ritenga di voler segnalare situazioni di pressioni “anomale” in cui si sia costretti a lavorare.
Verona, 21 dicembre 2015
Fisac-CGIL Gruppo Banco Popolare