Bpvi: Dismissioni

Nella giornata di ieri sono state ufficializzate le tardive dimissioni del Cav. Gianni Zonin, contestualmente la Delegazione Aziendale ci ha comunicato le Filiali di prossima chiusura – molte strutturate – (64 di Bpvi e 15 di Banca Nuova) previste dal Piano Industriale.
Non possiamo non mettere in relazione questi due eventi: da un lato si DISMETTONO 79 Filiali in aggiunta alle 75 già chiuse, dall’altro si ufficializzano le DIMISSIONI del “dominus” che aveva voluto aprirle a qualsiasi CO$TO sbandierandole come il fiore all’occhiello di un Gruppo aggregante in forte sviluppo su tutto il territorio nazionale che ambiva a raggiungere le “1.000 agenzie, una ogni capoluogo di provincia”.
VERGOGNA! I colleghi, privati del VAP, a lavorare per il bene della Banca con l’obiettivo di raggiungere budget lunari e superare gli stress test e la “Vecchia Dirigenza” qui a rovinarla … e ora ci viene presentato pure il conto (gli esuberi): VERGOGNA!
Ribadiamo oggi più di ieri: sono necessarie le doverose azioni di responsabilità!
Le macerie pesano soprattutto quando la loro creazione è costata ingenti investimenti che spesso, negli ultimi anni, hanno privilegiato l’immagine alla sostanza:
– Filiali ex Ubi pagate oltre 7 milioni di euro ciascuna;
– Filiale del nuovo Tribunale di Vicenza con faraonici investimenti aperta da neanche due anni;
– Filiali ex Carife appena acquisite e già in via di dismissione;
– Filiali in Toscana, aperte nell’era “Bpvi”, che rappresentavano territori ora senza sportello e riferimento;
– Filiale ex Spoleto (Torino 1) “acquistata” ad 1 euro, operazione oggi al vaglio della magistratura
– Filiali strutturate (con cinque/sette dipendenti e clientela private e corporate)
– Filiali ove le distanze contano, come ad esempio in Banca Nuova; delle quindici individuate solo cinque sono filiali leggere!
Sappiamo che ridurre significa chiudere e sappiamo che per far andare in perdita una filiale bastano un paio di manovre… Ci chiediamo quindi come siano state individuate!
Il nuovo Presidente nella Sua prima dichiarazione si è rivolto ai Sindacati Aziendali che “dovranno con noi costruire una cornice di sagge garanzie per tutti”. Concordiamo, da sempre lo chiediamo a gran voce … ed è ora che si passi dalle parole ai fatti!

OPERAZIONI CORRELATE
Leggiamo in questi giorni che il Tribunale civile di Vicenza ha respinto la richiesta di risarcimento danni per 280 milioni di € agli ex top manager usciti dal Gruppo e attualmente indagati per altri reati.
“Sostanzialmente la scelta di dare ai clienti prestiti in cambio dell’acquisto di azioni rispondeva a una precisa e voluta politica aziendale e che la situazione porta a ritenere che tutti gli organismi della banca fossero a conoscenza”.

Già nell’ ottobre 2012, le scriventi OO.SS, avevano diffidato l’azienda dal mettere in atto prassi aziendali in palese violazione dell’articolo 2358 codice civile, richiamando anche la garanzia e la salvaguardia dei principi enunciati dal Manuale Soci
La decisione del Tribunale, conferma che la scelta di attivare operazioni di finanziamento finalizzate all’acquisto di azioni proprie, sia stata una Policy Aziendale conosciuta e che il tentativo di scaricare sui lavoratori, ai vari livelli gerarchici, le responsabilità gestionali degli organismi deliberativi delle politiche aziendali verrà da noi saldamente respinto.
Per parte nostra garantiamo a tutti i colleghi del Gruppo che saremo al loro fianco, chiedendo alla Banca di assumersi le proprie responsabilità, specialmente in questo difficile frangente in cui molti clienti si trovano “intrappolati” in fidi di centinaia di migliaia di euro OPPURE i risparmi di una vita di moltissimi nostri clienti storici e dipendenti a fronte di un “sollecitato” acquisto di azioni oggi fortemente svalutate.

IL PIANO INDUSTRIALE…

Una situazione che, sommata alla totale riorganizzazione della Rete e del Centro Servizi in discussione in questi giorni sul tavolo negoziale, sta provocando le dimissioni dal Gruppo di molti colleghi. Nelle parole, nei documenti e nei fatti non si vede declinato quel principio forte al quale un’azienda deve attenersi:

“Non possiamo fermare i dipendenti dal dimettersi, ma abbiamo il dovere di pianificare e programmare affinché essi rimangano”. (Employee Retention)
Per questo motivo ribadiamo con forza che gran parte delle assunzioni da Piano Industriale 2016-2020 siano nuova e buona occupazione, garantendo percorsi di crescita professionale dall’interno e limitando a poche professionalità l’arrivo dall’esterno.
Rimane ancora tutto da chiarire il futuro delle società controllate e partecipate!!!

Organo di Coordinamento Gruppo BPVi
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UNISIN

 

comunicato

lista FILIALI

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