Basilea 3, tutto rinviato

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Più tempo alle banche per centrare i parametri di liquidità imposti da Basile 3: le nuove regole entreranno in vigore il primo gennaio 2015 ma con una copertura del 60% delle risorse necessarie a fronteggiare un eventuale periodo di stress sul mercato della raccolta di 30 giorni, che salirà gradualmente al 100% il primo gennaio 2019. Lo hanno deciso i governatori e responsabili delle autorità di sorveglianza del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, riuniti alla Bri (Banca dei Regolamenti Internazionali) che hanno approvato all’unanimità la revisione degli standard di liquidità (Lcr) per le banche: “E’ un chiaro impegno – dice un comunicato – ad assicurare che le banche abbiano sufficiente liquidità per evitare che le banche centrali diventino il prestatore di prima istanza”. Il comitato, guidato dal governatore della Banca d’Inghilterra Mervyn King, ha quindi riaffermato che l’Lcr è un “componente essenziale delle riforme di Basilea3” e hanno approvato un pacchetto di modifiche agli standard varati nel 2010: “Dal momento che i depositi presso le Banche centrali sono le maggiori (in alcuni casi le sole) forme affidabili di liquidità – hanno spiegato i governatori – l’interazione tra l’Lcr e le scorte delle banche centrali è significativamente importante. Per questo il Comitato continuerà nei prossimi anni a lavorare su questo tema”.

I requisiti delle nuove regole sulla liquidità delle banche entreranno in vigore come previsto a partire dal primo gennaio 2015 ma con una copertura al 60% che sarà gradualmente elevata del 10% all’anno fino ad arrivare al 100% il primo gennaio del 2019. Questo approccio graduale – spiega il comunicato – è stato deciso “per assicurare che il Liquid coverage ratio (Lcr) sia introdotto senza creare scossoni all’organizzazione dei sistemi bancari nel finanziamento delle attività economiche”. In sostanza, le banche avranno più tempo per costruire le proprie riserve di liquidità in modo che parte degli attivi disponibili possa essere indirizzata al sostegno dell’economia reale. Inoltre potranno essere inclusi nel cuscinetto di liquidità aggiuntiva chiesta da Basilea 3 anche – a certe condizioni – anche azioni e mortgage backed secutirities (titoli di credito garantiti da un pool di prestiti ipotecari). Nella prima versione di Basilea3, invece, i criteri erano più stringenti. “E’ un accordo molto significativo – ha detto King – Per la prima volta della storia degli organi regolatori, abbiamo un vero standard minimo globale per la liquidità delle banche. Approvare un programma scaglionato per l’introduzione dell’Lcr, e riaffermare che lo stock di asset liquidi di una banca è utilizzabile nei momenti di tensione, assicurerà che i nuovi standard di liquidità non ostacoleranno in nessun modo la capacità del sistema bancario globale di finanziare la ripresa”.

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