4th Uni Europa FInance Conference
Responsible Finance- Sustainable World
Antalya, Turkey, 21 October 2015
Eccoci. In questo albergo enorme si incrociano visi noti e non, provenienti da tutta l’Europa.
É entusiasmante sentire così tanti accenti nel tentativo a volte sicuro, altre stentato di comunicare e darsi almeno il benvenuto, la simpatia del nuovo incontro e del riconoscersi.
La delegazione italiana é composta da Fabio Alfieri, Mario Ongaro, GIusy Cucinotta, Cinzia Ongaro e Anna Maria Romano.
La sala è grande per contenere 91 delegati e un centinaio di altri tra osservatori ed invitati, oggi è il giorno del sindacato europeo, quello più importante nel settore finanza, ma già domani si aprirà il Congresso Mondiale e sono già presenti tante delegazioni extra europee.
I lavori iniziano con la presentazione di Edgardo Iozia, il Presidente uscente di UNI Finance EU e Global.
Un minuto di silenzio per ricordare le vittime del vile attentato terroristico di Ankara.
Iozia ci comunica del cambio di programma: la manifestazione prevista per la mattinata viene so-stituita da un dibattito per evitare ogni eventuale provocazione. C’è stato un importante lavoro pre-paratorio con le autorità Turche per garantire la massima sicurezza ai congressisti e le misure non passano inosservate.
Iniziamo con il saluto di Tiryakioghj, presidente di BAsisen, il sindacato locale, il cui tema principale sta nell’evidenziare come i problemi globali si possono risolvere con un impegno globale, solidarietà ed impegno reciproco. Da soli siamo perdenti in ogni luogo. La forza di Uni è indispensabile.
Oliver Roethig (UNI EU Regional Secretary) introduce i lavori, che prevedono nella prima sessione una presentazione dei gruppi di lavoro in UNI FInance EU da parte dei coordinatori; e nella seconda una discussione con il Presidium (traducibile con la nostra Segreteria) riguardo alle sfide future con una specifica particolare attenzione alla regolamentazione europea ed al suo impatto.
In questo ambito, uno spazio speciale va all discussione sul futuro della finanza nell’epoca dell’im-patto della digitalizzazione nel settore. Come questa può cambiare il settore? Quale impatto sull’impiego? Si parla solo di perdita di posti di lavoro o possiamo trovare anche degli elementi po-sitivi per lo sviluppo di un nuovo lavoro di qualità e diritti?
Le condizioni di lavoro e la contrattazione collettiva e il ruolo delle organizzazioni sindacali come può incidere e modificarsi per gestire e guidare questa nuova frontiera?
Quale sarà, quindi, il ruolo di UNI EU FInance continuando a lottare per i diritti dei lavoratori in queste nuove condizioni.
Inoltre, altro tema centrale, è il ruolo sindacale europeo nel livello multinazionale e contro il dumping sociale. Se noi abbiamo un sindacato debole nell’Europa centrale e dell’est, concediamo alle multinazionali l’opportunità di sfruttare i lavoratori, andando a cercare il lavoro dove più economico. Dobbiamo accrescere equità e solidarietà tra i lavoratori in Europa.
Cosa significa oggi affrontare i temi sindacali in aziende che hanno dimensioni sovranazionali, le-gislazioni differenti e culture sindacali diverse
Gli interventi provano a definire le sfide e le priorità prossime per il settore della finanza in Europa: a chi appartiene il futuro?
Alla fine del dibattito vengono presentate e votate le mozioni finali, che sono a disposizione sul sito di Uni Finance.
Arriva il momento dell’elezione del nuovo Presidente, il danese Michael Budolfsen, già Vice Presi-dente e del passaggio di consegne tra lui ed Edgardo Iozia, italiano della Uilca. Questo cambio ha posto la delegazione italiana nelle condizioni di scegliere tra una battaglia campale contro il sindacato nord europeo, compattato intorno a Michael e l’accettazione del cambiamento. Il nostro ragionamento, evolutosi durante i mesi precedenti il Congresso, ci ha portato unitariamente a decidere per l’appoggio condizionato al nuovo Presidente, evitando una spaccatura verticale nord/sud nel sindacato europeo. Ha pesato anche la coscienza che il rinnovamento era necessario vista l’età indifendibile di Iozia. Le condizioni sono state posto in un incontro a Roma della delegazione italiana con quello che sarebbe poi divenuto il futuro Presidente. La prosecuzione politica della linea sindacale italiana, la razionalizzazione dell’attività, l’apertura alla maggiore presenza di tutte le de-legazioni, l’evidenziazione delle ricadute nei sindacati nazionali sono stati tra i temi più importanti che abbiamo discusso e concordato.
L’appoggio al nuovo Presidente e la fuoriuscita di Eddy, per il quale abbiamo comunque richiesto un ruolo di rappresentanza, visto il grande lavoro svolto, hanno provocato un riassetto degli incarichi politici, determinando un cambiamento dei criteri di rotazione che normalmente intervengono negli organismi elettivi all’interno della delegazione italiana. Un lavoro certosino di contatti con le altre delegazioni e nella nostra ha portato a mantenere quell’assetto unitario caratteristico del lavoro internazionale e a permetterci di ricoprire un ruolo importante nello Steering Group di UNI FInance EU, nel quale entra Fabio Alfieri.
Abbiamo in questa lunga vicenda maturato la comprensione unitaria dell’importanza di rafforzare l’unità e l’attività dell’area sindacale Mediterranea, di cui l’Italia è la prima forza per numero di iscritti. Spetta dunque a noi riprendere a tessere le fila della riorganizzazione e di una politica comune. Per questo ci siamo già incontrati con alcuni altri sindacati dell’area a Lisbona e stiamo predisponendo i termini per un incontro ufficiale.
Una giornata intensa, piena finisce con un aperitivo per sorridere, festeggiare e conoscerci.
22 ottobre 2015 – Apertura 4th Uni Finance World Conference
Apertura anche oggi con un minuto di silenzio per ricordare le vittime delle manifestazioni di Ankara a cui segue il saluto del governatore di Antalya e del Presidente di UNI Global Philippe Jennings, che sottolinea come le decisioni di questa conferenza dovranno essere portate al G20, che ci sarà qui tra pochi mesi poiché noi rappresentiamo i lavoratori nel settore più potente del mondo al momento: la finanza. Quello che viene richiesto da tutto il mondo sindacale è la responsabilità della finanza e nella finanza. Libertà di organizzazione sindacale, di elezioni senza paura a partire dalla Turchia, il rafforzamento del lavoro sindacale, la solidarietà tra paesi soprattutto verso i più fragili, l’immigrazione.
Dichiara inoltre di essere felice di vedere Israele e Palestina in questa stanza insieme.
Il nostro impegno è la lotta comune e solidale a tutte le diseguaglianze e alla mancanza di diritti, per sovvertire il drammatico quadro di ingiustizia riassunto nella distribuzione della ricchezza del
99% – 1%.
Edgardo Iozia, presidente uscente anche in UNI Finance Global presenta la conferenza: dal 2001 prima conferenza mondiale, nel quale l’idea del sindacato mondiale sembrava impossibile. Oggi siamo una realtà concreta, che continua a rafforzarsi. Tante alleanze nei continenti. Questo ci dà la misura di quanto il sindacato globale sia oggi una realtà.
Iozia invita a votare le pratiche burocratiche di apertura del Congresso previste nei primi tre punti di lavoro.
Sessione 4 della giornata: Presentazione del social compact sulla finanza sostenibile come stru-mento della sostenibilità, del buon lavoro, della partecipazione.
Sessione 5. La nuova struttura finanziaria: cambiare le regole del gioco.
A sette anni dall’inizio della crisi finanziaria, il mondo sta ancora affrontando i più grandi cambiamenti mai visti nel settore finanziario. Il settore finanziario é stato costretto ad una nuova struttura di regole, che non necessariamente incontrano i bisogni sociali di costruire un sistema migliore, più sostenibile e resiliente. Il FSB , il governo USA e altri paesi hanno implementato diversi modelli di regolamentazione. Questa sessione di dibattito prova a definire le nuove sfide per il movimento sindacale.
Uno dei temi sostanziali è lo Shadow Banking.
Sessione 6. Liiberi dalla paura
Questa sessione di discussione è particolarmente toccante; si alternano sul palco l’esperienze di sindacati e paesi per i quali essere sindacalisti significa spesso rischiare la propria vita.
Dalla Colombia, al Nepal, all’Africa, al Regno Unito, alla Palestina, una carrellata di testimonianze che fa riflettere sul nostro ruolo e sul valore e l’importanza di solidarietà e di strutture sovranazionali come UNI, in grado di fornire strumenti, competenze e appoggio ai lavoratori e sindacati dei paesi più in difficoltà.
I sindacati del settore finanziario stanno giocando un ruolo molto importante indirizzando i cam-biamenti necessari nel settore, incluse le sfide per i diritti sindacali ovunque.
Il movimento sindacale è una forza significativa nell’affrontare le minacce che incombono sui lavo-ratori, la società e la Democrazia.
Si conclude qui la giornata: il sindacato turco ha organizzato per noi una festa all’aperto, che viene però annullata a causa della pioggia insistente che ci accompagna per tutto il giorno. Come ci dice in una battuta Pia Desmet, vice presidente di Uni Europa Finance: “il sole di Antalya non ama il sindacato”. Ci ritroviamo comunque la sera per stare insieme e conoscerci. Un tempo sereno e di-vertente che ci consente di relazionarci con tutta la nostra umanità.
Sessione 7
Organizzazione e costruzione di un sindacato multinazionale più forte.
Il livello di diseguaglianza non è mai stato così alto. In questa sessione si discute su cosa possono e devono fare le organizzazioni sindacali per contrastare le diseguaglianze e creare/rafforzare il potere sindacale attraverso campagne di proselitismo. Il focus è il networking internazionale, la solidarietà e la cooperazione tra gli affiliati.
Quello che dobbiamo fare è riconoscere quante e quali sono le nostre buone ragioni per dare spe-ranza, risposte e ragioni per sindacalizzarsi.
Ci rendiamo conto ancora di più, attraverso gli interventi del dibattito, di come sia fondamentale l’appoggio e il lavoro dei paesi europei che hanno una storia sindacale forte e strutturata verso quelle parti del mondo che conquistano diritti in un percorso che si misura in centimetri.
Ci commuoviamo all relazione di Lebobang Keabetswe (Botswana) che ci racconta del successo nell’impedire il licenziamento di 44 persone.
Sessione 8. Il percorso verso migliori relazioni industriali, contrattazione collettiva e la strutturazione di accordi globali.
In questa sessione ci si focalizza sulle buone pratiche della CSR (RSI) per migliorare le relazioni industriali al livello nazionale ed internazionale.
Un forte sottolineatura sull’importanza del livello di contrattazione collettiva, come strumento per fronteggiare gli effetti e le conseguenze della crisi.
Arriviamo in fondo: la presentazione e la votazione delle mozioni e l’elezione del nuovo Steering Group, in cui entra Anna Maria Romano, grazie al prezioso lavoro di Fabio Alfieri e alla disponibilità di Mario Ongaro, capo del dipartimento internazionale, che era il nostro candidato di partenza e che ha rinunciato all’incarico, pur di garantire alla FISAC un ruolo di così grande rilievo. Non è una pratica molto diffusa nella nostra organizzazione e per questo Mario merita tutta la nostra stima e il rispetto per la professionalità che ha acquisito in questi anni di lavoro e di cui non possiamo e non vogliamo fare a meno.
Finalmente arriviamo alla conclusione con l’elezione della nuova Presidente, anzi, con orgoglio delle donne, PresidentA, visto che si tratta della Brasiliana Rita Berlofa, prima donna PresidentA (in portoghese e spagnolo esiste questa accezione paritaria) di UNI Finance Global.
Una combattente, che oltre ad essere una donna capace e preparata, ha subito il licenziamento quando ha ostinatamente difeso i diritti dei lavoratori.
Si conclude tra applausi, foto e abbracci la conferenza. Un sonno ristoratore ci prepara ad una infinita giornata di viaggio: partenza alle 9,30 e arrivo a Roma alle 21, dove tra controlli eccezionali, gate inaccessibili e ritardi stratificati riusciamo a prendere i voli per le destinazioni definitive con uno sprint da centometristi. A casa tutti dopo mezzanotte tranne Cinzia che non ha il volo ed è costretta a rimanere a Roma ancora una notte. Per fortuna è la domenica con il cambio dell’ora solare: un’ora in più per recuperare.