Ieri, 8 ottobre, si è tenuto l’incontro relativo al Progetto di Riorganizzazione della Rete distributiva / Fase Pilota – II WAVE tra organizzazioni sindacali e azienda, rappresentata dalla responsabile delle Relazioni Sindacali, Fiorella Ferri, dal responsabile delle Risorse Umane, Giacomo Vasaturo, dal direttore operativo dell’Area Centro e Sardegna, Marco Bianco e da Badalassi Alessandro e Notaristefano Donatella, referenti dell’aspetto organizzativo e commerciale del progetto.
L’azienda ci ha comunicato che a breve partirà il 2° wave della riorganizzazione (la seconda onda/ondata in italiano) e vista l’assenza di dati fornitici, perché ancora in elaborazione, ci resta solo la speranza che le criticità che hanno caratterizzato la prima non si ripetano.
Siamo noi che siamo troppo esigenti, troppo “gufi”, come direbbe qualcuno, o è destino che in quest’azienda l’importanza di un progetto sia direttamente proporzionale alla sciatteria con cui lo si realizza? Una ristrutturazione così importante, ci è stato detto, non avveniva da 14 anni. E allora, non era forse il caso di attendere altri 2 /3 mesi e farla partire in un periodo diverso da quello di maggior concentrazione delle ferie? La ricerca del coinvolgimento attivo dei lavoratori interessati dalla mobilità, sia territoriale che professionale, non meritava forse più attenzione e cura? I corsi di formazione, gli affiancamenti non potevano essere fatti prima che il processo partisse visto che, a oggi, ci è stato riferito essere stati effettuati solo al 40%? La portafogliazione, non poteva questa avvenire in maggiore sinergia con i gestori e i titolari?
Ma se a guardare indietro si corre il rischio di inciampare, non tenere conto degli errori del passato significa essere destinati a ripeterli. E da noi succede spesso e anche questa volta, purtroppo, ci rimane il rammarico dell’ennesima occasione un po’ sciupata, il rammarico di non poter dire, neanche questa volta, “si è fatto tutto bene”.
Ci è stato detto che alcune procedure sono in fase di studio per essere rese più funzionali al nuovo assetto organizzativo e altre “inefficienze” riscontrate saranno anch’esse oggetto di esame. In ogni caso, l’impianto strutturale del nuovo assetto rimane inalterato e le variazioni che ci potranno essere saranno comunque marginali.
Un bilancio, invece, da parte dell’azienda non è stato ancora fatto perché tutto è ancora in itinere.
I lavoratori però un piccolo bilancio, stando a quanto ci riferiscono, l’hanno già fatto e le voci che lo compongono sono: le incongruenze operative, i carichi di lavoro insostenibili così come le pressioni commerciali, i modelli di servizio non rispettati, le procedure lunghe e farraginose, le professionalità e i ruoli mortificati, i rischi operativi maggiori, gli affiancamenti e corsi di formazione insufficienti.
“Mai si è lavorato così male come ora”, questo ci dicono i colleghi e di questo noi, ma anche l’azienda, non possiamo non tenerne conto, e lo stress da lavoro correlato non giova né al clima organizzativo né alla riuscita di qualsiasi progetto, anche il più ambizioso.
Sappiamo che basta un granello di sabbia per fermare l’ingranaggio più perfetto e quello che si sta verificando con la ristrutturazione è molto più di un “granello di sabbia” e la ristrutturazione non appare certo l’ingranaggio più perfetto.
Ma vogliamo credere che le cose migliorino e che la nebbia annunci, davvero, solo…il sole.
Viterbo, 9 ottobre 2015 La segreteria
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