Pop Bari: pressioni commerciali in Caripe

Da tutta la rete Caripe continuano a pervenirci segnalazioni circa comportamenti messi in atto da esponenti della direzione commerciale di Gruppo, caratterizzati da toni arroganti e minacciosi, in alcuni casi addirittura contrari alla più elementare buona educazione.

Già in precedenza avevamo denunciato alla Direzione Generale comportamenti simili, messi in atto da alcuni responsabili locali, che andavano ben oltre il normale e corretto rapporto gerarchico tra il dipendente ed il suo superiore.

Dopo i conseguenti impegni ad intervenire, presi in quelle occasioni dal Direttore Generale e dal Consigliere Delegato, questi atteggiamenti si erano effettivamente rarefatti, ma di fronte al loro prepotente riemergere ci vediamo costretti per l’ennesima e speriamo ultima volta a ribadire quanto segue:

1 – GLI IMPIEGATI ED I QUADRI DIRETTIVI NON SONO TENUTI AL RAGGIUNGIMENTO DI RISULTATI QUANTITATIVI INDICATI DALL’AZIENDA, LA QUALE NON PUO’ LORO PRESCRIVERE DEI BUDGET INDIVIDUALI, NE’ TANTOMENO ASSEGNARE LE ANNUALI VALUTAZIONI PROFESSIONALI IN BASE AI RISULTATI RAGGIUNTI.

2 – IL RAGGIUNGIMENTO DI RISULTATI PREFISSATI E’ UN ONERE POSTO CONTRATTUALMENTE ED ESCLUSIVAMENTE A CARICO DEI DIRIGENTI, I QUALI SOLI POSSONO ESSERE CHIAMATI A RISPONDERNE DI FRONTE ALL’AMMINISTRAZIONE.

3 – NESSUN IMPIEGATO O QUADRO DIRETTIVO PUO’ SUBIRE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI PER NON AVER RAGGIUNTO I BUDGET, MA CHIUNQUE PUO’ INVECE SUBIRLI IN SEGUITO A PIU’ O MENO GRAVI INADEMPIENZE AMMINISTRATIVE, SENZA CONTARE LE EVENTUALI RESPONSABILITA’ PENALI CONNESSE.

4 – RACCOMANDARE O CONSIGLIARE DI TRASCURARE QUELLE CHE SBRIGATIVAMENTE E SUPERFICIALMENTE VENGONO DEFINITE “INCOMBENZE AMMINISTRATIVE” IN FAVORE DELL’ATTIVITA’ COMMERCIALE, RISCHIA DI CREARE AI SUOI AUTORI SERI PROBLEMI DI NATURA LEGALE ED ADDIRITTURA PENALE.

5 – CERTI TONI E CERTI TERMINI RIFERITICI SONO CERTAMENTE DEGNI DI QUERELA: NEL CASO IN CUI QUESTA POSSIBILITA’ DOVESSE CONCRETIZZARSI, SIA BEN CHIARO CHE LA PUBBLICITA’ NEGATIVA CHE RICADREBBE SULL’AZIENDA NON POTREBBE IN ALCUN CASO ESSERE ATTRIBUITA AL LAVORATORE.

6 – INFINE E SOPRATTUTTO, LA RESPONSABILITA’ ANDAMENTALE DI UN’AZIENDA E’ DA ATTRIBUIRE IN PRIMO LUOGO ALL’AMMINISTRAZIONE ED ALL’ESECUTIVO: SONO QUINDI I LAVORATORI CHE DEVONO CHIEDERE A QUESTI CONTO DEL LORO OPERATO E NON VICEVERSA, AL FINE DI TUTELARE I POSTI DI LAVORO E GLI INTERESSI SOCIOECONOMICI DEL TERRITORIO .

Non è assolutamente tollerabile cercare ogni giorno di fare del proprio meglio in un clima di terrore o comunque di grave intimidazione psicologica, tendente a scaricare sui Lavoratori la responsabilità di colpe, carenze ed inefficienze attribuibili in toto agli Organismi istituzionali dell’Azienda, passati e presenti.

Non è assolutamente accettabile che i Lavoratori si sentano mortificati ed umiliati da profezie apocalittiche di chiusura di sportelli e di conseguenti licenziamenti collettivi, che, tra l’altro, non rientrano affatto nelle competenze di chi avventatamente li evoca e che comunque interesserebbero proprio loro per primi, se non per unici.

Non è assolutamente possibile non tener conto di come il tradizionale territorio di riferimento di Caripe si caratterizzi per la concorrenza spietata con cui banche e finanziarie si contendono una clientela stanca, sfruttata e satura, fortemente indebolita e privata di risorse dalla perdurante crisi economica.

Oltretutto, le presunte deludenti performances commerciali in oggetto si riferiscono ad un periodo caratterizzato dall’imposizione di turni di ferie insolitamente lunghi e dal divieto di effettuare lavoro straordinario (argomento su cui torneremo presto…), scelte certo sindacalmente condivisibili ma che hanno inevitabilmente aggravato gli effetti delle già pesanti carenze di organico di molte dipendenze, come dal Sindacato ampiamente previsto ed anticipato.

A tal proposito, in fase di trattativa sulla ristrutturazione delle Direzioni Generali di Caripe e di Tercas, di fronte alle fondate obiezioni del Sindacato, ci fu risposto di non preoccuparci, perché sarebbe stato compito dell’Azienda organizzarsi affinchè queste decisioni non provocassero problemi operativi: ancora una volta siamo stati facili profeti, però non ci aspettavamo di certo d’incorrere nel classico caso della mano sinistra non sa cosa faccia la mano destra!

Ma la cosa che più ci allarma è la descrizione della situazione economica di Caripe che queste persone fanno ai Colleghi, profondamente diversa rispetto a quella ufficialmente descritta alle OO.SS. dal Direttore Generale e dal Consigliere Delegato e recentemente da quest’ultimo anche alla stampa, sicuramente non ottimistica, ma nemmeno così scoraggiante: a questo punto, ci sembra lecito chiederci quale delle due sia la versione giusta, oppure quale possa essere il motivo di un simile repentino deterioramento, o ancora i motivi di affermazioni così contrastanti tra di loro.

Ad ogni modo, per concludere, teniamo a precisare che, se nella nostra banca qualcuno è “inadeguato” oppure “fa schifo” (tanto per riportare alcune segnalazioni della Rete), non si tratta certamente di quel Personale che, come da definizione dell’ex commissario Sora, fino a pochi mesi fa aveva “fermato l’acqua con le mani”, riuscendo a limitare con spirito di sacrificio, determinazione ed abnegazione, ai danni di una situazione gravissima, creata dai vertici aziendali e dai responsabili dei controlli, a tutti i livelli.

“Inadeguate” sono semmai quelle persone che forse non hanno nulla da insegnare e che certamente non hanno idea di come motivare positivamente i propri collaboratori; costoro sappiano che il tempo dei miracoli generati dallo spirito di appartenenza e della fedeltà al Territorio va ormai esaurendosi: chi pretende la dedizione, il sacrificio e l’abnegazione dei Lavoratori di Caripe, oltre quelli che sono i loro doveri contrattuali, deve prima dimostrare di meritarseli!

Cordiali saluti.

LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO BANCA CARIPE SPA

Fabi Fisrt Cisl Fisac/CGIL Uilca

2015-10-09_cu_caripe_pressioni commerciali

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