Banca Etruria: comunicato stampa sul futuro dell’istituto bancario

By: riccardo f.m.CC BY 2.0

Comunicato Stampa RSA Fisac CGIL di Banca Etruria. Consideriamo quanto mai singolare le recenti levate di scudi in difesa di Banca Etruria, visto che la vicenda si è manifestata in tutta la sua gravità sin dal lontano 2013.

Valutiamo positivamente, pur con tutte le riserve del caso, la notizia dell’arrivo di una due diligence del Fondo Interbancario, benchè  giunta fuori tempo massimo.

Indipendentemente dall’esito di natura contabile del lavoro che effettuerà la due diligence, ci interessa affrontare la questione della tutela del futuro dei lavoratori del gruppo. Se la concreta conservazione dei posti di lavoro dei circa 1.800 dipendenti passerà attraverso la perdita di autonomia territoriale della banca che, tra l’altro, nel momento storico che attraversiamo, ci pare scontata, non possiamo da parte nostra che auspicarla fortemente, consapevoli che solo grazie ad una soluzione dall’esterno si possa giungere ad una conclusione favorevole ai lavoratori del gruppo. Una soluzione capace peraltro di sostenere, da un punto di vista strettamente economico, anche il territorio storico in cui Banca Etruria è nata, si è ampliata, ed è cresciuta contribuendo al benessere economico delle zone in cui ha operato.

Registriamo che solo sulle spalle dei dipendenti di Banca Etruria grava al momento tutto l’enorme peso, non solo economico, di questa vicenda, nonostante siano rimasti l’unico capitale e l’unica risorsa realmente spendibile di questa azienda, dimostrando soprattutto negli ultimi anni professionalità, responsabilità, spirito di sacrificio e attaccamento al lavoro, e riuscendo tra mille difficoltà e nell’incertezza più totale a raggiungere tutti gli obbiettivi volta per volta imposti in questi drammatici mesi.

Riallacciandoci poi agli articoli recentemente pubblicati sui  media locali, auspichiamo che sorga un compatto fronte di soci che rappresenti in futuro il territorio d’Arezzo. Constatiamo, purtroppo, che nulla finora è stato fatto in tal senso. Pertanto non possiamo non esprimere le nostre perplessità sulla realizzazione di una classe imprenditoriale capace di andare oltre egoismi a breve termine, in grado quindi di una lungimiranza finora totalmente assente. Finora abbiamo al contrario registrato l’atteggiamento predatorio di parte degli stakeholders, facilitati in questo da una politica industriale sbagliata, con la corresponsabilità del CdA e delle figure manageriali, tra l’altro tuttora, inspiegabilmente, ai vertici decisionali dell’istituto.

Infine, sosteniamo naturalmente qualsiasi forma di partecipazione dei dipendenti al governo delle future SpA, finalizzate alla ulteriore tutela dei posti di lavoro anche tramite una funzione di presidio della trasparenza della gestione del credito, alla luce dei molteplici cambiamenti e sfide dettate dalla imminente e irreversibile rivoluzione del mondo bancario europeo.

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