Da Sole24Ore – Ania e i sindacati riprendono le fila del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle assicurazioni, rimasto in sospeso dall’inizio di quest’estate. L’ultimo incontro si è infatti svolto in giugno, ma senza che le parti entrassero nel merito di alcuna delle questioni. L’8 ottobre, nella sede milanese di Ania, ci riprovano e questa volta l’auspicio è che «sia l’incontro della svolta. Se non ci sono le condizioni per entrare nel merito del negoziato, allora i sindacati devono mettere in campo tutte le azioni del caso», spiega Luca Esposito, segretario nazionale della Fisac Cgil. Anche perché il contratto è scaduto a giugno del 2013 e quindi i sindacati devono dare risposte ai lavoratori.
Dante Barban, segretario generale degli autonomi della Fna, osserva che «le trattative ripercorrono sempre un percorso simile in cui ci sono due posizioni diverse che cercano una mediazione. Ci sono richieste di flessibilità da parte delle imprese di cui c’è una disponibilità a discutere rispetto alle esigenze reali, poi ci sono delle richieste che fanno parte del momento storico ed economico che portano a una posizione di forza delle imprese che comportano richieste che non riconosciamo come esigenze reali e non siamo disposti a discutere». La prossima settimana, ci sarà comunque «il tentativo di vedere se ci sono le possibilità di andare su una discussione reale, noi consideriamo un elemento positivo la disponibilità a trovare soluzioni nei confronti dei lavoratori in liquidazione coatta amministrativa, i lavoratori delle aziende fallite, quelli meno tutelati – continua Barban -. Questo può sicuramente aiutare a trovare soluzioni rispetto alle esigenze delle imprese».
La scorsa primavera i sindacati hanno presentato una piattaforma in cui sono partiti da una richiesta di aumento economico molto ambiziosa, pari all’8,30% e dalla consapevolezza che il settore, dal punto di vista normativo, è fermo dal 2007 e quindi ci saranno dei cambiamenti da introdurre. «La vera discussione sarà sul segno che vogliamo dare al cambiamento nel medio-lungo periodo – osserva Esposito -. L’intera filiera produttiva del settore occupa 300mila persone il cui rapporto di lavoro è disciplinato dal contratto Ania, dal contratto Alleanza, dal contratto Aisa e dal contratto dell’appalto. Ci sono quindi 4 contratti, ma, politicamente, il più importante è quello dell’Ania che riguarda 48mila persone». A questo proposito va ricordato che vi sono delle imprese che hanno dichiarato di volersi della facoltà prevista dall’art. 2 dello Statuto Ania. Secondo quanto spiega la stessa Ania sono imprese assicurative del gruppo Unipol, Assicuratrice Milanese, Intesa San Paolo Assicura, Alleanza Assicurazioni (limitatamente al solo personale addetto all’organizzazione produttiva ed alla produzione e a quello amministrativo non operante presso la Direzione generale e le Grandi Agenzie della Società). Sulla base degli ultimi riscontri, il numero dei dipendenti in questione è di circa 12.300 unità, dato che consente di affermare all’Ania che il contratto collettivo nazionale in corso di rinnovo si applicherà comunque – e salvo successive adesioni, per i sindacati, come nel caso di Unipol, scontate – a circa il 75% dell’intero personale dipendente del settore assicurativo (47.452 unità al 31.12.2014).