Lunedì 14 settembre le Organizzazioni Sindacali, in presenza del Consigliere Delegato Giuseppe Castagna, hanno incontrato Salvatore Poloni. Il nuovo manager, che ricordiamo prende in mano le Risorse Umane e l’Organizzazione, si è così presentato alle Parti Sociali con cordialità e spirito di collaborazione nell’ottica di giungere ad accordi condivisi sulle importanti tematiche presenti oggi al tavolo delle trattative.
Un incontro preliminare di mera presentazione, utile per cominciare a conoscersi, ma non sufficiente a far emergere le reali e future intenzioni dell’Azienda. Già, perché ancora in tempi non sospetti Fabi, First, Fisac, Sinfub e Uilca avevano espresso la preoccupazione di un rallentamento sul prosieguo delle trattative in corso tra Sindacati e Relazioni Industriali sul rinnovo del Contratto Integrativo. Si ribadisce quindi la necessità, soprattutto in questo frangente, che il Consigliere Delegato agevoli quanto più possibile il dibattito e fornisca le doverose risposte alle iniziative sindacali.
Ma non è tutto. Sembra infatti che la pessima ma ben studiata abitudine alla disinformazione sia ormai un cancro difficile da estirpare. Prosegue infatti senza sosta il cantiere di trasformazione della Banca. E non solo dal punto di vista societario. Ci sono infatti taluni aspetti oggetto di cambiamento che non vengono presentati alle Organizzazioni Sindacali. Vengono così taciute iniziative professionali che coinvolgono i colleghi (vedi progetti FUM e FUP); vengono costantemente e scientificamente celati i progetti di chiusura o di ristrutturazione delle Agenzie; vengono ad arte nascosti altri piccoli o grandi aspetti organizzativi aziendali, che i dipendenti apprendono solo in seguito dagli organi di stampa; vengono infine presentati documenti parziali o insufficienti agli incontri annuali e semestrali con i Sindacati, peraltro previsti dagli articoli 12 e 13 del Contratto Nazionale. Tutto questo è inaccettabile. Anche perché proprio sulla base di queste comunicazioni monche, l’Azienda dichiara un esubero di personale e poi si ritrova nel paradosso di negare con forza, attraverso sottili ricatti, la concessione del part time o il suo rinnovo.
Fabi, First, Fisac, Sinfub e Uilca chiedono con forza e determinazione alla nuova Direzione di portare in BPM un decisivo quanto necessario cambiamento, abbandonando in tal modo consuetudini radicate da qualche anno a questa parte che di certo non solo non fanno il bene della Banca, ma soprattutto danneggiano e demotivano le lavoratrici e i lavoratori.
In una fase tanto delicata come questa, che ci vede protagonisti nel complesso scacchiere delle fusioni tra le Popolari, è indispensabile creare un sistema di relazioni sindacali condivise basato su chiarezza, trasparenza, lealtà e reciproco rispetto.
Milano, 18 settembre 2015
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