Obbligazioni Subordinate: a chi serve annunciare in maniera improvvida e non ufficiale manovre su una materia così delicata, lasciando il campo aperto a nuove speculazioni contro la Banca, preoccupazione per la Clientela e tensione tra i Lavoratori? Inaccettabile, inoltre, la mancata informazione ai Lavoratori; sarebbe stata quantomeno necessaria una comunicazione dei Vertici Aziendali per chiarire gli aspetti ed eventualmente fornire almeno un sostegno “morale” ai colleghi. Una siffatta condotta della questione rientra nel concetto di sana e prudente gestione dell’azienda?
Lo ribadiamo, i Commissari Straordinari non hanno nemmeno ritenuto opportuno di dover rispondere alla nostra richiesta urgente d’incontro e il Direttore Generale, a oggi, non ha niente di nuovo da dirci…
Al contrario di una Dirigenza mercenaria (in senso metaforico), Noi crediamo veramente nel valore della Banca e in essa nel valore degli Azionisti, degli Obbligazionisti Senior e Subordinati che siano, Clienti, PMI, Famiglie e ovviamente Lavoratori, perché tutti insieme rappresentiamo il Territorio e ne costituiamo la vera e forte Comunità. Le soluzioni che verranno trovate dovranno, pertanto, premiare i clienti e la loro fedeltà mostrata all’Istituto.
Auspichiamo che a strettissimo giro si esca dalla procedura di amministrazione straordinaria; finora, oltre agli articoli di giornale, non sappiamo ufficialmente se la soluzione contemplerà una holding o una bad/good bank: lavoreremo affinché tutto ciò sia rispettoso dei Lavoratori e del loro operato.
Ci auguriamo, comunque, che il meccanismo di selezione del nuovo management si ispiri a criteri diversi da quelli fin qui utilizzati, evitando inopportune assunzioni di ulteriore dirigenza non occupata e/o esuberi di altre aziende.
Gestione della Banca
A 6 mesi dalla firma dell’Integrativo, a fronte di sacrifici richiesti ai Lavoratori, registriamo che l’Azienda non sta ottemperando agli impegni presi per riavvicinare i Colleghi; al contrario, continuano ad esistere agevolazioni e benefits rivolti ad una ristretta cerchia di manager e consulenti (alloggi con garage, auto, colf e non solo).
La delegazione aziendale si sottrae al confronto col Sindacato; in un recente articolo di MF, a dir poco compiacente verso l’attuale management, si parlava di best practice nelle gestioni aziendali; ebbene Banca Intesa in 8 anni ha concluso quasi 900 accordi.
Le relazioni industriali bisogna essere capaci di gestirle, occorre saper negoziare e affrontare i problemi, senza fuggire nascondendosi sempre sotto la gonna del commissariamento.
A proposito di riservatezza dei dati, siamo alla barzelletta. Ce li hanno tutti ormai: KPMG, il Fonspa, gli Advisor Unicredit e Banca Imi, Price Waterhouse and Cooper, Bain and Co., etc .. mancano solo Pippo, Topolino e Nonna Papera, ovviamente tutti tranne i Lavoratori che sono i soli ad aver preservato il valore della Banca.
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La Politica? Le Istituzioni? Le OO.SS.LL. invitano il Presidente della Regione Marche a dichiarare se è interessato o meno al futuro della più grande azienda di credito autoctona che sostiene il territorio dove lo stesso governa. Anche oggi sulla stampa non risultiamo tra le priorità strategiche dell’azione di governo regionale; al di là dei passaggi formali e degli incontri romani non ci è dato di capire se la politica regionale è interessata o meno al futuro del Gruppo Banca Marche. La nostra Banca rappresenta ancora una priorità per le istituzioni regionali? Noi crediamo siano maturi i tempi per un coinvolgimento concreto sull’argomento e chiediamo che sia aperto un tavolo di consultazione e confronto permanente presso la Regione. Tale tavolo dovrà coinvolgere tutti i soggetti interessati, allo scopo di far acquisire piena consapevolezza e condivisione su tutti i possibili scenari dell’operazione che si sta sviluppando.
Le OO.SS.LL. ritengono fondamentali: la integrità e il mantenimento delle compagini aziendali e delle filiere produttive, la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutti i territori ove il Gruppo è presente, la tutela delle condizioni di lavoro e delle professionalità, processi condivisi di revisione e rilancio organizzativi e di sviluppo professionale in un quadro di tutele contrattuali rinnovato ma certo e garantito.
Lo hanno ribadito in una recente lettera ai Governatori Draghi e Visco, i nostri Segretari Generali Nazionali: non sappiamo quale sarà la soluzione finale per il rilancio del Gruppo Banca Marche ma quello che vogliamo è la partecipazione di autorevoli rappresentanti dei Lavoratori negli opportuni organismi (come previsto dall’Art. 46 della Costituzione).
Nel lungo elenco di controllori di questi anni (PWC, Sindaci, Revisori, BankItalia, Consob etc…) non c’erano Rappresentanti dei Lavoratori, forse se fossero stati presenti la nostra storia sarebbe stata differente.
Jesi, lì 9 Settembre 2015
Le OO.SS.LL. Aziendali Banca Marche