Oggi è giorno di stipendio e alcuni colleghi saranno corsi a vedere se hanno ricevuto il premio che è stato loro preannunciato dalla Direzione. Altri avranno aperto il cedolino speranzosi di trovare il corrispettivo della promozione.
Sembrava assurdo perfino pensarlo e invece sì, l’azienda ha elargito con decisione unilaterale premi e promozioni. Prebende per pochi eletti.
Lo ha fatto assurdamente in un contesto in cui tutti i colleghi sono chiamati a contribuire con la solidarietà che per 4 giornate su 6 rimarrà a loro carico, in cui l’azienda stessa lamenta un’insufficienza di risorse economiche tale da non consentire la pulizia quotidiana delle filiali – servizi igienici e parti comuni sono spesso a dir poco lerci – in cui tanti colleghi hanno dovuto lavorare senza l’impianto di climatizzazione con temperature interne oltre i 30° (in barba a tutte le norme di legge) a causa della scarsa manutenzione o della difficoltà a reperire pezzi di ricambio per impianti ormai obsoleti
Lo ha fatto senza criteri comprensibili agli umani. La filiale è andata ben oltre le performances richieste? No premi o promozioni. Ha superato di tre volte gli obiettivi assegnati? No premi o promozioni. I colleghi sono stati valutati buono o più che adeguato? No premi o promozioni. I criteri sembrano essere ben altri, forse legati a cose ben diverse che sfuggono al banale concetto del buonsenso, figuriamoci quello della sbandierata meritocrazia aziendale!
Della serie: no amico? No soldi.
Lo ha fatto generando una nuova opzione retributiva, quella dei “Premi e Promozioni Silenti”. C’è la massima riservatezza sui nomi: un balzo all’indietro di 40 anni, quando il capo ti convocava nella sua stanza e ti dava una busta con i contanti dicendo “non lo dire a nessuno”…
Eppure in ogni manuale di gestione del personale si legge che i premi devono essere resi pubblici così da creare la spinta all’emulazione…ma evidentemente in DG non ci sono i soldi per comprarli.
Sempre negli stessi manuali si potrebbe leggere che i premi e le promozioni assegnati senza criteri riconoscibili e condivisi sono un boomerang che, rafforzato dal pessimo sistema delle valutazioni, prima o poi tornerà indietro.
La pessima gestione aziendale del sistema premiante e promotivo sta raggiungendo il culmine in questi giorni. Ci giungono infatti notizie su “premi di consolazione” assegnati a parziale risarcimento del danno: week end all’expo. Quando si dice..oltre al danno la beffa!
Questo modo ambiguo di fare “Banca”alimenta solo divisioni tra colleghi e smarrimento nonché un diffuso senso di malcontento in chi nutriva legittime aspettative nuovamente insoddisfatte.
In un altro “ Monte” ed in un altro tempo, una promozione era vissuta come un momento di gioia da condividere con tutti; oggi è diventato un momento di silenzio in cui i promossi quasi debbono vergognarsi e gli esclusi si domandano se le giornate di solidarietà servono solo ad alimentare i fabbisogni di….. POCHI ELETTI.
Napoli, 27/8/2015 le segreterie