da Il Tirreno – Saranno sacrificate le “filiali stella” di Casale, San Paolo, via Zarini di Prato e La Briglia a Vaiano. Disagi nelle frazioni dove non ci sono altre banche vicine e parte anche una petizione.
PRATO. A Prato i più penalizzati saranno i cittadini di Casale, tanto che in paese è circolata una petizione con la raccolta di quasi 400 firme. A Vaiano invece a rimetterci saranno i residenti nella frazione della Briglia. A Casale stanno per perdere un servizio importante, l’unico della zona: per prelevare denaro da uno sportello Atm i cittadini dovranno armarsi di pazienza e dotarsi di mezzo: da lì la banca più vicina si trova a Iolo o Vergaio, per gli abitanti della Briglia toccherà invece andare a Vaiano.
Per la chiusura delle filiali “a stella” della Banca popolare di Vicenza è ormai scattato il conto alla rovescia. Il 25 settembre smetteranno di funzionare gli sportelli di Casale, Zarini, San Paolo, il 23 ottobre a dire addio sarà la filiale della Briglia. La dismissione degli sportelli era nell’aria da un po’ di mesi, parte del piano di riorganizzazione progressiva delle attività voluto dal quartier generale dell’istituto di Vicenza con accorpamenti delle filiali più piccole nelle filiali “madre”, per un totale di 150 chiusure sul territorio nazionale (di cui 75 nella prima tranche in cui rientra, appunto, Prato).
Limitate le conseguenze per i dipendenti (una decina in tutto) che saranno ricollocati nelle filiali “madre” (da Casale a Iolo, da San Paolo a Narnali, da Zarini a Mezzana, da La Briglia a Vaiano) ma, come sottolinea il sindacato Fisac-Cgil di Prato, «la preoccupazione più forte è quella di riuscire a mantenere la clientela vista la cancellazione di presidi e di servizi da vere e proprie località più che da quartieri».
E in effetti, a Casale, dove risiede circa un migliaio di persone, non l’hanno presa molto bene. Nell’avamposto della periferia sud tanti meditano di togliere il conto corrente dalla Banca popolare di Vicenza trovando scomoda la filiale più vicina della BpVi a Iolo, dall’altra parte della tangenziale (a Vergaio invece si trova uno sportello della Bcc Area Pratese).
L’artista Maila Ermini, anima del teatro “La Baracca”, è tra i cittadini più arrabbiati. «Che faranno gli anziani che non hanno la connessione Internet per accedere all’home banking? Penso a mia madre e ai tanti pensionati che subiranno un danno sociale notevole. Dopo questa decisione di Vicenza Casale torna a essere una periferia più che mai dimenticata». Mentre il 25 settembre (giorno della chiusura) è alle porte, in paese montano malumori e proteste che sfociano una petizione di cui si è fatto promotore il consigliere Pd Gabriele Alberti (dopo aver presentato un’interrogazione in consiglio comunale) raccogliendo quasi 400 firme tra luglio e agosto.
È lui a ricordare quando a suo tempo la giunta Romagnoli si spese per chiedere a gran voce l’apertura di un servizio bancario (la filiale è aperta dal 2010) che – sottolinea Alberti – «svolge soprattutto una funzione sociale», con il «doppio disagio che vivranno i cittadini, soprattutto le persone più anziane, prive anche di mezzi trasporto pubblici per raggiungere la filiale bancaria di Iolo». Come se non bastasse, a Casale lascia a desiderare anche un ufficio postale.
Spostandoci nella zona est, fioccano altre proteste. Tagliata fuori anche la signora Gioliva Toccafondi, pensionata con problemi di salute: con una telefonata alla nostra redazione, ha lamentato la chiusura dello sportello
di via Zarini che la costringerà a spingersi fino a Mezzana. Chiusure che bruciano ancora di più in una città come Prato: la BpVi, che da gennaio 2011 ha incorporato l’ex Cariprato, è sempre stata considerata l’istituto di credito di riferimento del distretto pratese.
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