Lo squallore e il buio che sta vivendo parte di un Territorio della Banca ha travalicato il peggior pensiero negativo che può essere immaginato sotto l’aspetto comportamentale e delle relazioni interpersonali.
Stigmatizziamo l’incapacità e la recidività di un Responsabile nella gestione delle relazioni umane tanto da chiedersi come possa occupare un ruolo così importante e determinante per la riuscita di qualsiasi progetto aziendale, considerando il momento storico così difficile che la ns. Banca sta attraversando.
Chi ricopre un ruolo di tale responsabilità deve porre in essere comportamenti di coinvolgimento e condivisione anziché assumere atteggiamenti e comportamenti vessatori nei confronti del malcapitato lavoratore di turno; rendendo INQUALIFICABILE la sua funzione.
Evidentemente limitato nel “soddisfare il proprio EGO” dal punto di vista degli altrui riconoscimenti nel partecipare gli obiettivi aziendali, scarica sui lavoratori le proprie frustrazioni, con una deriva che scivola in comportamenti talvolta “volgari”, sino alle offese/minacce personali del tipo:
“non sapete fare un ……….”
“devo venire io a …………..”
“non vali niente………..……”
“ti trasferisco a………………”
…..oltre ad alzare la voce e sbraitare contro i lavoratori al chiuso di un ufficio; cosa che non lo pone nelle condizioni di riservatezza, in quanto, “anche i muri hanno orecchie per sentire”.
I lavoratori sono preoccupati, denunciano e chiedono a gran voce se c’è consapevolezza da parte della Banca di tale situazione avvertendo che con il persistere di questo clima invivibile e carico di tensioni, utilizzeranno tutti gli strumenti a tutela della propria dignità.
Bisceglie, 01 Luglio 2015
R.S.A. FIRST-CISL FISAC-CGIL UGLCREDITO