Agcom: Date a Cesare quello che è di Cesare

A proposito…….

Se da qualche giorno il “superamento della negoziazione sindacale” è stato sostituito da parole come trattativa, informativa e consultazione è unicamente perché la FISAC CGIL – da sola – ha provveduto a fare qualcosa, e l’ha fatto con grande successo.

Oggi, si può, di nuovo, parlare di premio di presenza, livelli, indennità di missioni ed altro……..

Detto questo (dovevamo dirlo per forza, prima che qualcun altro potesse iniziare a pensare e forse a credere che questa nuova “spinta propulsiva “ potesse essere stata innescata da loro….. cosa ne pensate?) passiamo ai fatti.

Giovedì 23.07.2015, dopo uno sforzo considerevole delle segreterie nazionali di FISAC CGIL , FIRST CISL E UILCA UIL, e di tutto il Consiglio dell’AGCOM, (che parallelamente alle iniziative giudiziarie in corso a cura della FISAC CGIL, stavano interloquendo con l’obiettivo di rispristinare un clima di relazioni sindacali reciprocamente rispettoso delle prerogative e dei ruoli di ognuna delle parti) si era quasi raggiunta l’intesa di programmare una significativa e fattiva interazione Sindacato /Agcom, con l’apertura nella vita dell’AGCOM di una fase capace di presentarsi come nuova, più aperta e ricca di partecipazione e di democrazia rispetto alle precedenti esperienze.

Il Segretario Nazionale della FISAC CGIL in tale sede dopo aver registrato con soddisfazione una condizione al contorno favorevole, ha precisato che la sopraggiunta sentenza del Giudice Ruoppolo del Tribunale di Napoli non deve essere considerata come un ostacolo ma come un’occasione da non perdere, perché l’intenzione della FISAC CGIL (promotrice del ricorso che ha prodotto la citata Sentenza di condanna per l’AGCOM) non è quella di inasprire gli animi ma di trovare una strada condivisa per mettere la parola fine alla deleteria e irrazionale condizione in cui si trova l’interlocuzione sindacale in AGCOM.

Insomma le cose erano state analiticamente e perfettamente ordinate in un percorso programmatico capace di assumere , nel pieno rispetto dell’attività organizzativa dell’AGCOM , la centralità del valore e del ruolo del sindacato e dei diritti dei lavoratori .

L’unica nota stonata è stata l’intransigenza, a nostro avviso ingiustificabile e irrazionale, della dirigenza che attualmente si interessa di relazioni sindacali.

Una posizione inutilmente intransigente che:

a) si è concretizzata in una convocazione finalizzata all’esecuzione della c.d sentenza Ruoppolo, senza però rispettare le condizioni ordinate dal Giudice Ruoppolo (eliminazione degli effetti degli atti annullati);

b) ha di fatto interrotto un processo di riavvicinamento che aveva visto coinvolti il Presidente, i Commissari e i vertici nazionali di FISAC CGIL, FIRST CISL E UILCA UIL in modo leale e trasparente;

c) ci ha costretti, come unica O.S. vincitrice del ricorso ex art. 28, a non proseguire la riunione del 24.07.2015 (si allega verbale dal quale si evince anche come la delegazione trattante, su indicazione del dirigente che si interessa ancora dei rapporti sindacali – sebbene la sentenza Ruoppolo disponga con chiarezza l’obbligo di rispristinare le condizioni antecedenti l’adozione della Del. 534/14/Cons – ha tentato, in modo capzioso di portarci su binari pericolosi ed inesplorati), perché, come già evidenziato, la procedura utilizzata era chiaramente in contrasto con gli analitici ordini riportati nella citata sentenza Ruoppolo;

d) può essere considerata alla stregua di un vero e proprio “missile” lanciato nel momento i cui i “ negoziati di pace” stavano per produrre quale risultato auspicato “il bene collettivo”;

f) oltre ad essere inspiegabile, rimette ruggine nel dialogo, sebbene la volontà delle OO.SS. Confederali, del Presidente e del Consiglio fosse ben altra.

Una posizione intransigente, peraltro, prodotta da chi all’epoca dei fatti in veste di membro della delegazione trattante ha già contribuito a far condannare l’AGCOM per attività antisindacale (vedi sentenza Giudice Lombardi del marzo 2014) con pagamento delle spese.

Confidiamo nella lucida razionalità del Presidente e dei Commissari per abbattere questa gratuita, inutile ed inspiegabile inflessibilità che, a nostro avviso danneggia, in modo pesante, l’Agcom, esponendola ad una inutile coda giudiziaria.

E’ forse giunto il momento di mettere da parte “i falchi” (che tanti danni hanno prodotto) e far scendere in campo “le colombe”.

Infine, per rimanere nella stretta attualità, un fuori programma:

In Agcom il numero dei Dirigenti è già spropositato (oltre ogni limite). Chi pensa di aumentarlo ulteriormente credendo in questo modo di risolvere problematiche giudiziarie, compierebbe ancora una volta un errore.

RSA FISAC CGIL AGCOM

accoglimento art.28 fisac cgil agcom

verbele 240715

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